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AIDAinformazioni
trimestrale - ISSN 1121-0095, ISSN elettronico 1594-2201
anno 21, numero 3, luglio-settembre 2003

Per i venti anni di AIDA
Lucia Maffei
Università di Siena, maffei@unisi.it

Con questo fascicolo della sua rivista dedicato alle radici teoriche e storiche della documentazione in Italia, AIDA intende portare a compimento la celebrazione dei suoi venti anni di vita. Lo fa nel suo stile, evitando per quanto possibile l'autoreferenzialità, offrendo anzi un'occasione ulteriore di approfondimento dell'evoluzione che nel nostro Paese hanno avuto le vicende professionali e teoriche della documentazione. Due radici, la teoria e la professione che sono la cifra caratteristica di AIDA. La ricerca e la professione che si uniscono in una associazione che vuol promuovere in Italia una disciplina, la documentazione, che affonda le sue radici in un contesto internazionale per diffusione geografica e per apertura culturale. Non è un'associazione di professionisti che fanno anche ricerca (anche se ce ne sono), ma un'associazione creata da professionisti a tempo pieno e da ricercatori a tempo pieno. Due universi culturali e professionali che sentono l'uno il bisogno di trovare nuovi approdi teorici ad una pratica che non si ritrova nelle coordinate della biblioteconomia classicamente intesa, l'altro che vuole confrontarsi con la pratica per trovare riscontri ad una riflessione teorica e verificare analisi. Non è una peculiarità italiana, ma una cifra di nascita della documentazione tout court. Essa infatti, sia come disciplina che come attività professionale, si colloca al punto di congiunzione di diverse direttrici di pensiero e di attività.

Il nostro 7. Convegno prima e poi questo volume hanno messo in circolazione, idee, spunti di riflessione, ipotesi per il futuro che idealmente vanno ad incrementare il patrimonio di opportunità che il nuovo Consiglio Direttivo che uscirà dalle elezioni del prossimo marzo si troverà in eredità. Un'eredità su cui, operando scelte condivise, potrà costruire il profilo dell'Associazione dei prossimi anni. Un'eredità di percorsi e di strumenti che pone buone premesse per il futuro.

Come Presidente, che ha avuto la fortuna di esserlo proprio nel cadere dei venti anni, sento il dovere e il piacere di consegnare ai futuri organi dirigenti dell'Associazione un testimone che mi appartiene come socia da tanti anni, ma solo da sei come Presidente. In altre parole quello che l'Associazione è oggi è il frutto di un lavoro collettivo che, da Paolo Bisogno in poi, ha portato fino qui. Dicevo percorsi e strumenti. I percorsi che AIDA ha scelto sono quelli dell'attenzione alla riflessione teorica su quanto sta cambiando nel mondo della comunicazione dell'informazione, nei mutamenti che le nuove tecnologie inducono non solo negli strumenti, ma nelle strutture profonde di tali processi, incidendo sulla loro qualità, su quali prospettive si aprono per chi opera in questo settore. Ed ecco allora affiancarsi al primo percorso teorico, un altro di riflessione sulle nuove competenze e professionalità che la società dell'informazione e della conoscenza induce e come queste si rapportano alle professioni della documentazione. Valorizzazione della professione vuol dire sviluppo e trasformazione, vuol dire scoprire di avere la basi nella documentazione per poter affrontare un mondo professionale in rapido cambiamento. Su questo terreno, AIDA ha coltivato il rapporto con le altre associazioni europee riunite nell'ECIA e in un contesto europeo sta lavorando per arrivare alla definizione di una procedura condivisa di certificazione delle competenze professionali. Anche in Italia il dibattito è aperto su questa tematica, che diventa cruciale in un contesto di mercato del lavoro europeo in aree di professionalità come le nostre che per loro natura si muovono su un piano internazionale, come basi teoriche e come contesti applicativi.

In Italia molto ancora c'è semmai da lavorare sul piano della collaborazione con le altre associazioni, del settore o di settori affini, per una politica condivisa in tal senso. Ma anche su questo versante si cominciano a notare segnali importanti che fanno sperare in un futuro segnato da collaborazioni rinnovate. Il documento comune firmato dalle associazioni del settore (AIB, ANAI, CNBA, GIDIF-RBM), in occasione del 7. Convegno nazionale AIDA che ha contribuito con successo ad affermare la necessità della presenza di un Dipartimento autonomo per Archivi e Biblioteche nel progetto di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il recente accordo con l'AIB per attività formative comuni, stanno a dimostrare che esiste uno spazio e delle premesse concrete di lavoro comune, che potrebbe veramente nel nostro Paese essere decisivo per il riconoscimento e la valorizzazione delle nostre professioni.

Una rete di rapporti nazionali e internazionali che AIDA ha saputo costruire in questi venti anni di vita sono il tesoro più ricco che si consegna al futuro dell'Associazione, insieme ad alcuni strumenti, alcuni storici, come la Rivista, altri più recenti, che hanno sostenuto e sostengono le attività dell'Associazione. La formazione, l'informazione, i servizi ai soci, ruotano ormai intorno al portale dell'Associazione. Lì è il motore e da lì si dipanano i fili che legano i soci fra loro e ciascuno con l'Associazione. È la sede virtuale dell'Associazione, più vissuta e frequentata di una sede fisica.

I venti anni di AIDA allora disegnano il ritratto di una giovane associazione in movimento verso il futuro con la capacità di elaborazione teorica innovativa e di frontiera e la volontà di interpretare le nuove complessità nel contesto applicativo professionale, inserendosi e promuovendo un dibattito e collaborazioni a livello nazionale e internazionale.

Auguri, AIDA.

Lucia Maffei, Presidente AIDA

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