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trimestrale - ISSN 1121-0095, e-ISSN 1594-2201

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Supplemento elettronico alla versione analogica del n. 1-2, a. 26, gennaio-giugno 2008

Open media: esperienze dal basso di informazione e partecipazione 2.0 - Genova, 26-28 settembre 2008
Laura Testoni Laura Testoni
Università di Genova - laura.test@gmail.com

Bibliotecaria presso il CSB di Economia dell'Università di Genova e documentalista presso il Centro di Documentazione Europea (CDE) di Genova, si occupa prevalentemente del servizio di reference con particolare attenzione all'utilizzo delle risorse elettroniche e alla formazione dell'utenza.

Nell'àmbito dell'evento "Fa' la cosa giusta. Istruzioni per il futuro: fiera del consumo critico a Genova e in Liguria" che si è svolto a Genova dal 26 al 28 settembre 2008, era in programma il seminario "Open media: esperienze dal basso di informazione e partecipazione 2.0".

Obiettivo del seminario era discutere, insieme con alcuni protagonisti, di esiti e sperimentazioni di uno degli aspetti più interessanti dell'evoluzione del web "costruito dagli utenti" cioè il citizen journalism, giornalismo "di testimonianza" e di partecipazione dei cittadini, esperienza "dal basso" ma che vede sempre più impegnate, dopo una fase di diffidenza iniziale, professionalità contigue o interne al giornalismo tradizionale.

Il dibattito era condotto e moderato da Carola Frediani, giornalista di VisionPost, una testata online nata da un progetto di Franco Carlini, che ricordiamo come uno dei più lucidi e competenti analisti della rete. Carola sottolinea come oggi esistono sul web almeno 130 milioni di blog, che il loro numero cresce vertiginosamente di giorno in giorno e che la massa dei "post" (gli "articoli" inseriti in un blog) produce una quantità di informazione discontinua e diseguale, ma comunque eccezionalmente ricca. In questo contesto il citizen journalism, esperienza nata alla fine degli anni 90, è uno degli aspetti più interessanti, se è vero che realtà come l'Huffington Post, nato nel 2005 dalla giornalista Arianna Huffington e considerato da The Observer uno dei più potenti ed influenti blog nel mondo [1], è oggi punto di riferimento internazionale, al pari dei più importanti media.

La prima esperienza viene raccontata da Vittorio Alvino, uno dei fondatori di OpenPolis. Openpolis è un'associazione non-profit e indipendente da partiti e movimenti politici che promuove l'uso della rete e del software open source per favorire la trasparenza pubblica e la partecipazione collettiva al controllo delle informazioni e delle scelte politiche. In concreto, nel sito è possibile, a partire dal nome di un uomo politico (le cariche esaminate vanno da consigliere comunale a parlamentare europeo), conoscere la sua biografia, leggere le sue dichiarazioni (chiunque può inserire dichiarazioni, purché la fonte sia citata e controllata), ma anche conoscere dati che, pur essendo di pubblico dominio, non sempre sono agevolmente reperibili nei siti istituzionali: ad esempio, quelli relativi alle presenze alle votazioni, all'indice di attività (un indice quantitativo che prende in esame la tipologia e il numero di atti firmati da ogni singolo parlamentare, estratti giornalmente da documenti ufficiali pubblicati dai siti di Camera e Senato), ai voti-chiave (i voti su quegli atti che possono essere considerati i più importanti della legislatura). Questi dati, estratti dai siti di Camera e Senato, permettono di avere un quadro "fattuale" dell'attività dei parlamentari. Dal lato "community", chiunque può registrarsi, e "adottare" un politico, cioè integrare il profilo di questo con dichiarazioni ed altre informazioni (la policy impone di citare la fonte).

Un'altra esperienza, è quella di LiberaMente, tipico esempio di "local blog" illustrata da Walter Molino. LiberaMente è il blog partecipativo della cittadina siciliana di Partinico (30.000 abitanti, a ovest di Palermo). Gli animatori del blog nel 2005 hanno messo in rete il bilancio della città, insieme ad un kit per facilitare la lettura delle singole voci di bilancio, spesso poco comprensibili ai non addetti ai lavori. Dal bilancio emergeva (oltre a numerose voci di "debiti fuori bilancio"), tra gli altri aspetti, la spesa annua di 3500 euro per il "ripopolamento della fauna selvatica" (conigli) e solo 700 euro nel 2004 e di 650 nel 2005 per le spese della biblioteca. Da qui l'appello pubblico "un libro per Partinico", in cui si chiedeva ai lettori di spedire un libro in dono alla biblioteca locale, attivando una gara di solidarietà con un risultato del tutto al di sopra delle aspettative, se è vero che sono stati circa 2000 i libri pervenuti in dono alla biblioteca, tanti quanti il Comune ne ha acquistati in più di vent'anni. Attualmente LiberaMente ha un traffico di circa 1000 utenti (acessi unici) al giorno.

Un altro esempio di "citizen journalism" di carattere locale è Newsletter OLI (Osservatorio ligure sull'informazione) un sito-newsletter fondato da Camillo Arcuri e attualmente condotto da Manlio Calegari. L'obiettivo dichiarato di OLI è «segnalare episodi di distorsione e occultamento delle notizie, di mancanza di contraddittorio e di trasparenza, di uso privato degli organi di informazione, di omertà e servilismo nei confronti di gruppi o esponenti del mondo politico o economico». Arrivato quasi a 200 numeri, newsletter OLI ha 6290 iscritti (persone che ricevono nella casella di posta la newsletter). Nel corso del dibattito, Calegari ha sottolineato come, se da un lato i blog ed il citizen journalism riescono a far emergere un'opinione pubblica della quale si lamenta spesso l'assenza, dall'altra, non sempre questa opinione pubblica trasforma il suo impegno "sulla tastiera" in un coinvolgimento più completo nella vita pubblica.

E' invece collocato in un contesto fortemente internazionale il caso di Tradewach, raccontato da Monica Di Sisto (Coop. Fair). Tradewatch (osservatorio sul commercio) è una campagna promossa da alcune organizzazioni con l'obiettivo di monitorare in generale l'andamento delle economie globali, e più specificamente i lavori dei round internazionali sul commercio, organizzati periodicamente dal WTO. Nel 2003, durante la conferenza governativa di Cancun in Messico, Tradewatch con i suoi osservatori - e con una grande competenza sulle dinamiche che si sviluppavano all'interno delle trattative - fu in grado di produrre informazione di grande dettaglio, talvolta ripresa della stessa stampa "mainstream" presente in forza all'evento. Attualmente, sul blog di Fairwatch è possibile trovare informazioni accurate sulle dinamiche del commercio e dell'economia internazionale.

Da questa panoramica (e un po' sottotraccia nel dibattito) emergono alcune problematiche, evidentemente parziali, sulle quali proviamo a soffermare l'attenzione: 
Note

[1] - The world's 50 most powerful blogs. The Observer, 9 marzo 2008


© AIDA - Mail to Webmaster - Creato 2008-09-30