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N. 16 - aprile 2008
Il polo bibliotecario parlamentare. Intervista a Mauro Guerrini

aibIn questa intervista Mauro Guerrini, presidente dell'Associazione italiana biblioteche, parla dei vantaggi e delle prospettive derivanti dalla creazione del Polo bibliotecario parlamentare.

Com'è stata accolta, dai bibliotecari italiani, l'integrazione funzionale tra le Biblioteche di Camera e Senato?

La collaborazione è da salutare sempre con soddisfazione, soprattutto se inserita nell'ottica del coordinamento per tipologia bibliotecaria, parte di un sistema bibliotecario armonico. Personalmente ho accolto con molto piacere la notizia dell'integrazione funzionale fra le due biblioteche, una decisione che si attendeva da anni e che pone finalmente le Biblioteche di Camera e Senato nella posizione di giungere alla creazione della Biblioteca del Parlamento Italiano, sul modello di altri paesi del mondo. Credo, tuttavia, che molti bibliotecari italiani non sappiano ancora della collaborazione fra le Biblioteche di Camera e Senato; ritengo pertanto che esse debbano pubblicizzare maggiormente la notizia e coinvolgere i bibliotecari di altre tipologie bibliotecarie in progetti e iniziative comuni, e partecipare ai progetti e alle iniziative internazionali. Le due biblioteche stanno già lavorando in questa direzione. I bibliotecari hanno accolto molto favorevolmente DFP, Documentazione di Fonte Pubblica in rete, il servizio d'informazione bibliografica coordinato da Fernando Venturini, e i corsi sulle fonti della documentazione pubblica tenuti per l'AIB a Roma e in altre città. Le biblioteche parlamentari si riuniscono ogni anno all'interno dei congressi IFLA e da tempo organizzano un satellite meeting per analizzare le procedure di servizio adottate, nel confronto con le altre esperienze internazionali; avverrà così anche in occasione del Congresso IFLA 2009 (Milano, 23-27 agosto), quando le biblioteche parlamentari si incontreranno a Roma. Un'iniziativa che sarà accolta molto positivamente.

Qual è il suo parere sull'istituzione del Polo bibliotecario parlamentare?

Ottimo. L'istituzione del Polo potrebbe rappresentare un'occasione per favorire la qualificazione del sistema bibliotecario nazionale come frutto di sistemi coordinati e integrati. Servizio primario del Polo bibliotecario parlamentare dovrebbe essere rappresentato dal controllo (censimento e redazione della bibliografia) delle fonti della documentazione pubblica, oltreché, naturalmente, dalla loro disponibilità. L'unificazione dei cataloghi trasformerà inoltre il Polo in un centro informativo importantissimo, considerati i fondi documentari (storici e legislativi) in suo possesso fisico e a disposizione virtuale tramite collegamento internet. La collaborazione fra le due biblioteche potrebbe essere prodromo anche alla creazione di un sistema funzionale delle biblioteche dei Ministeri, che rappresentano una risorsa di primaria importanza nell'ambito del sistema (o del non-sistema, come sostengono molti) bibliotecario nazionale, realtà però poco note agli utenti. Polo bibliotecario parlamentare e sistema delle biblioteche dei Ministeri (e ovviamente del Governo) potrebbero garantire la copertura di tutta la documentazione emanata da fonte pubblica governativa, un traguardo invidiabile.

In che modo tale integrazione può incidere sul sistema dei servizi bibliotecari italiani?

Il presidio della documentazione delle attività normative e dell'informazione parlamentare è fondamentale in un paese democratico e moderno. Il Polo bibliotecario parlamentare (e quanto prima la Biblioteca del Parlamento Italiano) dovrebbe pertanto costituire l'agenzia bibliografica nazionale per il controllo della documentazione governativa, redigendo una nuova serie della Bibliografia Nazionale Italiana relativa alle opere (leggi; regolamenti, ecc.) emanate dal Parlamento e dal Governo, oggi assente dal panorama bibliografico italiano. Questo particolare tipo di controllo bibliografico, che richiede molta competenza, arricchirebbe di molto l'offerta informativa bibliografica italiana. Non solo; quest'agenzia (il Polo bibliotecario parlamentare adesso, la Biblioteca del Parlamento Italiano "a regime") dovrebbe essere la struttura che garantisce l'accesso alla Gazzetta Ufficiale e alla documentazione di fonte pubblica. Disponibilità delle opere e loro catalogazione in una serie specifica della Bibliografia Nazionale Italiana farebbero compiere un bel salto di qualità al sistema bibliotecario italiano.

Quali prospettive di collaborazione fra le biblioteche ravvisa alla luce di tale processo?

La Biblioteca del Parlamento Italiano dovrebbe essere un nucleo fondamentale che collabori con l'auspicata Biblioteca Nazionale Italiana (o come vogliamo chiamarla), ovvero con una struttura unitaria nazionale costituita dalla federazione (o dalla fusione) fra la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, l'ICCU, l'Istituto Centrale per la Patologia del Libro e l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, con altre eventuali strutture. Così è avvenuto in Germania con la creazione della Biblioteca Nazionale Tedesca. La Biblioteca del Parlamento Italiano dovrebbe avere il compito del censimento delle pubblicazioni governative, e della diffusione delle pubblicazioni e delle informazioni di fonte pubblica. La costituenda Biblioteca del Parlamento Italiano dovrebbe pertanto costituire un asse fondamentale del sistema bibliotecario italiano, che necessita di un'integrazione reale dei servizi nazionali elaborati a livello centrale e rivolti a servizio dell'intera comunità nazionale e internazionale.

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