Convegno
La biblioteca amichevole:
nuove tecnologie per
un servizio orientato all'utente
Milano, 11-12 marzo 1999
Riassunto
Lucidi
Parlare di database networking, oggi, significa girarsi un attimo indietro per leggerne l'origine e gettare lo sguardo in avanti, "oltre gli orizzonti" già delineati, per individuare nuove strategie.
Il database networking nasce dalle antiche torri di CD-Rom, dove alloggiavano le informazioni in insiemi di database separati e ben definiti, si configura dall'evoluzione delle reti e degli strumenti tecnologici, in un susseguirsi di tappe che hanno visto le macchine passare da host a server, con aperture di accessi prima impensabili.
I prodotti software per la gestione coordinata dei CD-Rom in sistemi in condivisione, si sono evoluti a loro volta e si stanno tuttora evolvendo verso un'integrazione delle risorse informative. Un primo modello di sistema di database networking, su mainframe, è quello che mantiene una localizzazione fisica dei CD-Rom in una macchina che elabora le informazioni, permettendo l'accesso alle macchine collegate alla rete in emulazione di terminale, mantenendo quindi tante interfacce e tanti linguaggi per il recupero dell'informazione, quanti sono i database a disposizione.
Altro modello è quello basato su architetture client/server semplici, che pur mantenendo molteplicità di interfacce e di linguaggi, smistano il carico di lavoro tra serventi e clienti in un'ottica di razionalizzazione di risorse e di fluidità nella trasmissione dell'informazione.
Vi sono poi sistemi client/server più evoluti che permettono la consultazione attraverso un'unica interfaccia e un unico linguaggio di interrogazione di più database assieme (potenzialmente anche tutto l'insieme che risiede sul server) e in multiutenza.
I vari modelli di sistemi di database networking si riferiscono a differenti modalità di "comunicazione dell'informazione", i più obsoleti si basano su "insiemi informativi di tipo statico", altri presentano modularità nell'offerta informativa di tipo dinamico.
Non solo gli attuali sistemi dovranno necessariamente munirsi di funzionalità aggiuntive se vorranno essere competitivi in questa sfida, ma dovranno integrarsi con altri strumenti per comunicare in un'ottica di interazione con OPAC e full text di periodici elettronici.
Non basta più offrire una base informativa statica (seppur ampia quanto si vuole) dalla quale "recuperare" le informazioni, ma occorre che il flusso informativo sia catalizzato da strumenti di filtering che permettano all'utenza di "spaziare" in modo differenziato soddisfacendo esigenze informative espresse staticamente in profili di ricerca predefiniti.
Andando "oltre" i sistemi di database networking il "movimento informativo" cambia: cambiano i luoghi e le modalità.
Cambiano i luoghi in quanto incominciano a formarsi nuovi aggregati di basi dati bibliografiche consultabili in Internet (via Web), fuori dalle reti locali, cambiano le modalità con soluzioni che possono essere di tipo Intranet client/server (dove per client si intende il navigatore Web), o in interrogazioni remote di insiemi organizzati di database bibliografici presso aggregatori di database.
L'avvento dei nuovi prodotti che offrono servizi di informazione on-line a valore aggiunto, con utilizzo di pull e push technology incorporate (servizi SpotLight, A&I o di Awareness), portano ad una dinamicità nell'interazione informativa del tutto nuova. E' l'informazione che arriva all'utente secondo strategie preimpostate attraverso sistemi che periodicamente inviano all'utente abbonato, i risultati di ricerche bibliografiche per una certa rivista, per un certo argomento, via e-mail.
La sfida è dunque aperta, se guardiamo quindi ai sistemi di database networking come insiemi organizzati di basi di dati all'interno di reti circoscritte, o come sistemi aperti in modalità di colloquio dinamico, se puntiamo l'attenzione a ciò che sta "al di fuori" possiamo intravedere chi saranno i vincenti in una partita ancora tutta da giocare, dove le biblioteche avranno un ruolo primario all'interno di sistemi di comunicazione in cui si muove l'informazione.
Definizione di banca dati o base
di dati
La definizione del termine base di dati o database è andata via via evolvendosi nel tempo, legandosi sempre più ad un concetto mutevole nel corso della storia che ne ha ridefinito non solo gli aspetti formali e concettuali, ma anche gli scopi, gli obiettivi, i ruoli. Di conseguenza la disponibilità di queste "offerte informative polistrutturate" e l'impatto sull'utenza e sulla società in generale, intesa non solo come comunità scientifica, ma anche come comunità che raggruppa utenze diversificate, impatto incisivo che questi strumenti comportano, hanno portato ad una crescita culturale generalizzata in vari settori.
Ciò è stato possibile soprattutto grazie a vari fattori fondamentali e decisivi:
· la crescita numerica degli oggetti database
· l'evoluzione dei software I.R. e la facilità degli accessi
· lo scenario che evolve dovuto all'impatto dell'information technology
· i ruoli
che cambiano all'interno del processo comunicativo
Senza l'attuale Rete, così come è ora strutturata con tutti i suoi strumenti, i database non sarebbero quello che sono oggi.
Senza i telnet per raggiungere banche dati in connessioni remote, senza
gli ormai superati gopher utilizzati per la "classificazione di queste
risorse", senza il Web con le sue interfacce GUI (Graphical User Interface)
per la consultazione di basi di dati di ogni tipo e genere, senza Internet
quindi le basi di dati sarebbero strumenti chiusi e muti, senza possibilità
di colloquio verso l'esterno. In Italia, in ambito di ricerca, l'informazione
viaggia attraverso la rete dorsale nazionale GARRGruppo
Reti Armonizzazione Ricerca) trasportando informazioni recuperate da
basi di dati remote anche di tipo multimediale: non solo caratteri testuali,
ma anche immagini, rappresentazioni di oggetti in tridimensione, documentari
in movimento, suoni.
La crescita numerica degli oggetti database
La crescita esponenziale di questi insiemi organizzati di informazioni
negli ultimi decenni e quindi la necessità di loro una riorganizzazione
per categorie più parcellizzata e più vicina al contesto
attuale, è stato uno dei valori che ha portato ad una nuova idea
di ciò che può significare l'oggetto database.
L'evoluzione dei software di I.R. (information retrieval) e la facilità degli accessi
Lo sviluppo di software sempre più sofisticati e potenti che rendono l'interrogazione e il recupero dell'informazione sempre più flessibile e anche intuibile, con interfacce di tipo amichevole e linguaggi che si avvicinano sempre di più alla simulazione di un linguaggio naturale, porta ad accessi più agevoli e rende quindi il prodotto database non più solo come insieme di dati organizzati, ma come risorsa/strumento legata alla sua interfaccia.
Il database viene inteso come archivio di dati organizzati, unito alla
sua interfaccia fruibile da una molteplicità di utenze fisicamente
distanti, indipendentemente quindi dalla localizzazione fisica di utenti
e database.
Lo scenario che evolve dovuto all'impatto dell'information technology
Lo scenario, radicalmente mutato dall'information technology
sullo strumento database, che ha visto e che vede soprattutto adesso la
biblioteca, e il bibliotecario addetto al reperimento delle informazioni
da basi di dati, come "ponte di raccordo" tra l'utenza e l'informazione,
è stato ed è tuttora il motore trainante che ha permesso
una ridefinizione dei ruoli delle varie figure coinvolte: distributori
dell'informazione, softwarehouse, intermediari, bibliotecari, documentalisti
e gli stessi utenti.
I ruoli che cambiano all'interno del processo comunicativo
L' "anello comunicativo" che rende possibile il trasporto dell'informazione dalle fonti (archivi, basi di dati, ...) all'utente (cliente, consumatore) è stato a suo volta oggetto di mutazioni notevoli.
Il ruolo del bibliotecario in relazione al concetto database è dunque in fase di transito, legato allo sconvolgimento di prassi e procedure per la creazione di nuovi modelli di "servizi di reference", per la crescita di insiemi di conoscenze da raggiungere e da esplorare, per la nascita di nuove interfacce da conoscere, e per strategie di ricerca sempre più sofisticate.
Da un intermediario dell'informazione indispensabile figura per
la cattura di informazioni da banche dati remote con linguaggi noti a pochi
esperti (i vecchi Dialog, DataStar), a un "conferitore di capacità"
quale regista dietro le quinte che prepara pacchetti informativi organizzati
in metarisorse per l'utente, preconfeziona canali informativi affinchè
l'utente raggiunga da sé interfacce amichevoli per la consultazione
autonoma, disegna percorsi di tutoring, prepara l'utenza in corsi di orientamento
e formazione.
La definizione di base di dati coniata da Brunella Longo che risale al 1993 può comunque tuttora ritenersi valida:
"Collezione di informazioni registrate in
formato leggibile dall'elaboratore elettronico e relativa ad un preciso
dominio di conoscenze, organizzata allo scopo di poter essere consultata
dai suoi utilizzatori",
Questo mutare di ruoli, cambia i contesti, ridisegna le definizioni, mentre l'evoluzione delle tecniche ristruttura i concetti, sia in termini formali sia concettuali, come enuncia Riccardo Ridi nella sua definizione di banca dati:
"... le banche dati appaiono chiaramente
come gli eredi elettronici degli indici, dei repertori, dei cataloghi,
delle bibliografie e delle enciclopedie cartacee, collocandosi di diritto
all'interno del nocciolo duro di quella ampia nebulosa dai confini sfumati
costituita dalle cosiddette opere di consultazione"
Di qui mi piace spingermi "oltre" con una definizione che guardi avanti, ma già riferibile per certi aspetti al momento attuale:
"Insieme digitale strutturato e organizzato di descrizioni standard, su un determinato argomento o disciplina o evento, in forma testuale o multimediale, con link anche ipertestuali, accessibile all'utenza attraverso interfacce che ne permettano l'interrogazione e il recupero di dati con modalità di colloquio che ne permetta la crescita"
Il movimento dell'informazione
Mi affascina percorrere a ritroso il movimento compiuto da queste "strutture/contenitori mobili di informazioni organizzate" nel corso del tempo, indagando a livello retrospettivo memorie e percorsi storici.
· Cd-Rom su postazione stand-alone (in locale)
· Cd-Rom su juke-box per recupero dati o full-text di articoli (in locale o su LAN)
· Torri di CD-Rom (rete LAN)
· Nastri su mainframe in gestione autonoma e con linguaggio di interrogazione proprio (su LAN)
· Accesso a Sistemi di Database Networking su mainframe, con sistemi di teleassistenza per la consultazione anche in multiultenza di più banche dati diverse (LAN e WAN)
· Accesso a Sistemi di Database Networking di tipo client/server con prechashing dei CD-Rom sui dischi fissi dei server, in multiutenza, ma con mantenimento delle interfacce e dei linguaggi originari delle banche dati scaricate (LAN e WAN)
· Accesso a Sistemi di Database Networking di tipo client/server, in multiutenza con CD-Rom collocati su una o più macchine server con Unica Interfaccia di Ricerca e Unico Linguaggio di Interrogazione (LAN e WAN)
· Accesso a Sistemi di Database Networking di tipo client/server, via Web, in multiutenza, dove per client si intende il navigatore o browser Web della macchina interrogante il server o i server, i quali sono muniti di piattaforma "Gateway" per gestire i protocolli di comunicazione "http" con possibilità quindi di uscire all'esterno della LAN o WAN per connessioni ad altri siti
· Accesso remoto via telnet, in emulazione di terminale, a macchine remote di tipo Unix, o per macchine di tipo IBM, accesso tn3270 con client QW3270
· Accesso remoto su gopher, con login e password richiesti direttamente all'accesso alla macchina chiamata in telnet, oppure direttamente dall'interno del Web (che supporta gopher) se la banca dati è liberamente accessibile
· Accesso remoto via Web, su banche dati presenti in Internet, gratuitamente disponibili o per le quali si è acceso un abbonamento
· Accesso a server remoti via Web a insiemi di banche dati organizzati, host computers su Web oppure aggregatori di database, con possibilità di recupero dei full-text, servizi a valore aggiunto correlati alle banche dati alle quali ci si abbona: intero insieme, uno o più database, parti di database, titoli provenienti da più database.
· Accesso remoto via client z39.50 a più basi di dati bibliografiche e OPAC contemporaneamente, ma che utilizzano lo stesso protocollo di comunicazione
· Accesso remoto via client
a più basi di dati bibliografiche citazionali attraverso sistemi
BFS Bibliographic Formatting Software o meglio conosciuti come sistemi
BCM
Bibliographic Citation Managers. I BFS vanno ad interrogare basi di
dati diverse (anche z39.50) e sono in grado di gestire i dati recuperati
in locale, di convertirli in decine di formati citazionali e bibliografici
differenti a seconda delle esigenze. Sono in grado di riformattare i record
catturati, nel formato del proprio database catalografico al fine di un
loro inserimento semi-automatico (catalogazione derivata da base di dati
bibliografica).
Risaliamo alle origini e andiamo a vedere la nascita dei database legata allo sviluppo di grandi host computers.
Negli anni quaranta e fino a metà degli anni sessanta enti e organizzazioni internazionali mettono a disposizione degli utenti l'accesso a migliaia di archivi, ristretti solo all'interno dell'organizzazione.
Quello che oggi viene definito on-line tradizionale ha il suo momento cruciale negli anni settanta quando da archivi interni, questi insiemi di informazioni divengono banche dati ad accesso pubblico, con tecniche di gestione di informazione differenziate, munite di linguaggi di interrogazione e recupero dell'informazione.
Attraverso reti di telecomunicazioni nazionali (per l'Italia ITAPAC con protocollo X.25), si giungeva ad accessi costosi e legati ai consumi a tempo per ogni singola banca dati, con accordi regolati da contratti specifici con gli host commerciali.
Le biblioteche accedevano all'interrogazione di banche dati commerciali on-line attraverso rete telefonica e si collegavano ad host computers, che contenevano una o più basi di dati interrogabili attraverso linguaggi rigidi e complicati (Dialog, Data Star, ...), non sempre comprensibili ad un'utenza generalizzata.
Questo tipo di collegamento a insiemi di banche dati o a banche dati singole, oramai quasi scomparso dalla scena con l'avvento di Internet, permane tuttora come una tra le varie modalità di accesso.
I vecchi distributori di banche dati che offrivano accesso tramite host computers nelle modalità on-line "tradizionali" si sono già da qualche tempo convertiti all'accesso via Internet con intrerfacce Web, sebbene tuttora permangano ancora collegamenti via ITAPAC oppure attraverso i Consorzi (CINECA, CILEA, CIB, ...) che fungono da intermediari tra alcuni enti/biblioteche e i distributori di on-line tradizionale, quali Cedocar, FIZ Technik, DataStar, KR Dialog, Orbit Questel, STN International.
Cito come esempio il collegamento all'insieme delle quaranta banche
dati biomediche della National Library of Medicine (NLM), MEDLARS il quale
ha un suo referente nazionale italiano presso il Centro nazionale di riferimento
dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), indirizzo: <http://www.iss.it/centri/medlars/Medlars.htm>
Le banche dati su CD-Rom
E di nuovo questi aggregati di informazioni muovono verso altri percorsi e trovano altre vie, "si staccano" dagli host computers e si trasferiscono in supporti mobili,... ecco che verso gli anni ottanta e soprattutto nel contesto italiano, vi è l'enorme sviluppo del mercato delle basi di dati su CD-Rom, e molta è la letteratura a riguardo e numerosi i dibattiti consumati su tavole rotonde sul tema on-line versus CD-Rom.
Gli aspetti legati alle modalità di connessione, ai costi di collegamento e alla facilità di utilizzo e di recupero dell'informazione attraverso linguaggi di Information Retrieval, giocano in quegli anni a favore dei CD-Rom.
Con l'arrivo dei CD-Rom il collegamento on-line passa in secondo piano,
in quanto, sebbene offrisse informazioni recenti, appunto in tempo reale,
non aveva i vantaggi offerti dai CD-Rom, i quali, acquistati solitamente
in modalità licenza d'uso, non ponevano limiti di tempo per le interrogazioni,
il software di ricerca era di facile utilizzo, flessibile e soprattutto
adatto ad ogni utente.
Le banche dati on-line
In ambito scientifico e di ricerca, Internet ha segnato la svolta mettendo a disposizione ciò che prima era raggiungibile con gli ostici linguaggi di interrogazione e con connessioni a tempo, interfacce WWW via http.
Tipico è l'esempio dell'European Information Network Services (EINS), consorzio di host computers di ambito europeo, raggiungibile all'indirizzo
che dal 1998 raggruppa le basi di dati dei vecchi host ESA/IRS, DIMDI,
QUESTEL/ORBIT, FT PROFILE, FIZ KARLSRUHE, CAS.
Fondamentali sono alcuni passaggi che hanno segnato il percorso del movimento informativo all'interno della Rete.
La situazione CD-Rom relativamente alle banche dati ha cambiato rotta; se fino a pochi anni addietro si avevano i CD-Rom quali supporti mobili vincenti nel mercato per l'accesso alle basi di dati, a partire dagli anni '92-'93 molte banche dati a cui si accedeva via host computers e presenti anche su CD-Rom, cominciano a cambiar veste, affacciandosi al Web.
L'informazione riapre nuovamente i propri confini, uscendo dagli spazi angusti del CD-Rom.
Oggi i CD-Rom orientano la loro distribuzione in quella fetta di mercato
che si rivolge al cittadino medio e a un'utenza generale o casalinga, per
prodotti per PC o per biblioteche medio-piccole con utenza non specializzata,
oppure per prodotti di ambito scolastico, o per informazione giuridico-amministrativa,
o con informazioni multimediali in generale.
Il movimento che accompagna le basi di dati si affida, dopo gli anni novanta, alla Rete, dapprima con accessi in connessioni remote di tipo testuale, in modalità telnet, anche in insiemi organizzati per aggregazioni, di tipo Hytelnet. In seguito l'interrogazione delle basi di dati avviene all'interno di forme gerarchiche a menù attraverso i Gopher.
Con il Web, l'accesso attraverso interfaccia risulta facilitato, il linguaggio di interrogazione strutturato in modo più intuitivo rispetto all'on-line tradizionale, il collegamento non è più pagato in base al tempo di connessione, ma si accende un abbonamento che rende possibile l'accesso al data base per periodi di tempo, per una o più utenze contemporanee.
L'aggiornamento dei dati è molto più frequente rispetto alle versioni su Cd-Rom, e talvolta la banca dati su Web è dotata di servizi integrati che il CD-Rom non offre.
La lentezza delle linee viene minimizzata dai siti mirror sparsi lungo la rete che offrono più accessi, smistando il traffico delle chiamate. Anche i costi riportano delle flessioni a favore della versione su Web, laddove i prodotti su CD-Rom "reindicizzati" dalle softwarehouse hanno giustamente "maggiorato" i costi .
E' da sottolineare come alcune basi di dati che prima venivano interrogate a pagamento o vendute su supporto CD-Rom siano state di recente messe a disposizione gratuita del pubblico con interfacce Web, all'interno di progetti ad ampio respiro di tipo "sociale" che puntano a permettere a tutta la comunità di accedere all'informazione per aumentare il livello culturale della massa, sia a livello di conoscenze specifiche, sia a livello tecnologico (utilizzo di strumenti informatici per la ricerca dell'informazione).
Mi riferisco in particolare all'accesso pubblico alla banca dati statunitense MEDLINE offerto all'interno del servizio PubMed della National Library of Medicine (NLM), che rende accessibile il database biomedico per eccellenza, nella sua ultima edizione denominata Medline Plus, all'indirizzo
<http://medlineplus.nlm.nih.gov/medlineplus/PubMed>
NLM oltre a MEDLINE mette a disposizione della collettività
anche non scientifica, numerose altre banche dati.
(Per un discorso più approfondito sull'argomento vedi "Associazione
italiana biblioteche. Bollettino AIB" 1997 n. 4 p. 481-492. Medline
free su Web: i servizi PubMed e Internet Grateful Med
della National Library of Medicine di Antonella De Robbio)
Il Database Networking
L'evoluzione del movimento dell'informazione legata ai CD-Rom segue in parallelo la nascita delle banche dati in Web, segnando delle tappe fondamentali che portano il CD-Rom da supporto interrogabile da un unico utente per volta ad accessi in multiutenza all'interno di sistemi su rete locale e poi geografica, con possibilità di interrogazioni incrociate di più database in contemporanea.
La prima tappa è quella che segna il passaggio dalla postazione stand-alone a sistemi su juke box, o su torri contenenti più titoli interrogabili all'interno di una rete locale.
In questo caso abbiamo dei "raggruppamenti di database messi assieme a posteriori", all'interno di una rete più o meno ampia ma di ambito definito; spesso il prodotto originario (il CD-Rom) resta fisicamente localizzato presso un luogo fisico (torre di CD, juke box), altre volte il contenuto viene riversato su uno o più server connessi, in modalità differenti.
Di quì si giunge ai Sistemi di Database Networking, che hanno segnato la svolta in quanto permettono l'accesso all'utenza di un sistema (locale, di ateneo, di biblioteche, di consorzio) 24 ore su 24 da ogni punto della rete LAN (Local Area Network) o WAN (Wide Area Network), alle basi di dati contenute su una macchina posta all'interno del sistema, con collegamenti veloci e con modalità di ricerca facili e intuitive.
Fino a poco tempo fa, l'aggiornamento dei dati avveniva in modo tradizionale, l'informazione si muoveva via posta lumaca, o via corriere, e veniva trasportata all'interno dei suoi CD-Rom o nei nastri, fino alle macchine server dove giungeva con cadenze che differivano da database a database e dove in modo manuale veniva posta o scaricata dall'operatore e messa a disposizione dell'utenza della rete del sistema.
Questo movimento dell'informazione, che si serviva e si serve tuttora per certe basi di dati bibliografiche, di procedure legate a canali di comunicazione di tipo classico (la spedizione dei CD-Rom via posta) e ad operazioni "fisiche" per la sua collocazione nei server (le "mani dell'operatore"), sta radicalmente mutando i suoi percorsi. L'informazione smaterializzata si stacca dal suo supporto remoto e giunge via rete (via FTP) a destinazione, nei modi e nei tempi stabiliti, in aggiornamenti frequenti e puntuali.
Viaggiando attraverso canali elettronici, l'informazione digitale prende posto sui server locali senza manipolazione "fisica". Esempi di basi di dati con aggiornamenti di questo tipo sono i Current Contents e Medline Advanced, mentre MathSciDisc continua ad arrivare via posta in aggiornamenti semestrali, talvolta con ulteriori ritardi dovuti a viaggi "lunghi e faticosi".
Nel database networking il modello client/server si sta rivelando vincente rispetto alle soluzioni su Mainframe. Vediamo un attimo le differenze tra i due modelli.
Nel modello Mainframe è la macchina centrale che si carica di tutto il lavoro di trattamento dell'informazione; ricerca, formattazione e visualizzazione dei dati avvengono nello stesso luogo. Le postazioni lungo la rete locale collegate al Mainframe funzionano in emulazione di terminale. Questo tipo di sistema è altamente sicuro e stabile per quanto riguarda l'informazione localizzata nel Mainframe, ma vi è poca flessibilità per quanto riguarda hardware e software che sono strettamente connessi e non permettono di sganciarsi da scelte effettuate circa i modelli di macchine acquisiti.
L'architettura client/server è un modello essenzialmente "economico" in quanto la macchina server, a differenza della macchina Mainframe può risiedere su quasiasi PC e le stazioni connesse possono essere PC anche di basso profilo. Inoltre la parte client si carica di alcune delle operazioni alleggerendo il lavoro della macchina server: la visualizzazione e la formattazione dei dati in output avvengono appunto nel client. Questa "suddivisione dei compiti" tra clienti e serventi porta a minore carico di lavoro per entrambi e di conseguenza anche minore traffico di rete, permettendo di utilizzare oltre alla rete LAN o WAN anche la Rete esterna per veicolare le informazioni.
I sistemi di database networking con architettura client/server solitamente
consentono accessi all'informazione che risiede su una o più macchine
serventi poste nella rete del sistema in due modalità:
· via Internet con client Web, laddove
per client Web si intende il browser WWW, che fornisce interfaccia di ricerca
grafica per ricerche meno sofisticate rispetto al client su workstation.
Le memorizzazioni delle sessioni di ricerca sono mantenute all'interno
del browser e non a livello di funzionalità che solitamente non
permette strategie di ricerca per sessioni successive di raffinamento.
Da quelli più semplici che assomigliano alla logica del modello Mainframe, in quanto spostano sul server quasi tutte le funzioni mantendo solo quella di visualizzazione, o al massimo di una formattazione non troppo sofisticata a quelli di tipo "thin".
Un passo successivo è dato dai veri e propri modelli clienti/serventi configurati di modo che venga lasciata alla macchina che effettua il servizio, solo la funzione di "gestione dei dati" con completo spostamento di tutto il trattamento dell'informazione in ambito client.
Si giunge quindi al recente modello "fat" in grado di ospitare, gestire,
manipolare e trasferire dati dal lato del client, incorporando funzionalità
di gestione di database distribuito. Quest'ultimo caso è riferibile
ai sistemi client di tipo z39.50 (di ultima generazione) o meglio ancora
ai Bibliographic Formatting Softawe, che permettono di andare a recuperare
l'informazione via Rete presso server remoti contenenti banche dati bibliografiche
e/o catalografiche e di trasferirla sul proprio client riconvertendola
nel formato citazionale desiderato (alcuni sistemi possono convertire i
dati tra ben 100 formati citazionali differenti). I dati recuperati possono
essere gestiti localmente dal client memorizzati in tabelle, modificati
e convertiti secondo il formato bibliografico del proprio database catalografico
permettondone l'integrazione all'interno del proprio catalogo singolo o
collettivo in modo semiautomatico.
In fondo al presente articolo vengono presentate schede informative su quattro sistemi di database networking diffusi in Italia (tTatoo, Ultra*Net, ERL, OVID), disponibili anche all'indirizzo:
<http://www.math.unipd.it/~adr/database/dbn.htm>
L'offerta di mercato di servizi
informativi on-line
I sistemi di database networking si stanno dotando di funzionalità che li trasformano in "Integratori di risorse informative e servizi on-line"
Oltre ai sistemi di database networking, al di là di reti circoscritte, vi sono anche altre soluzioni per l'integrazione di servizi informativi all'interno di banche dati su Web o in aggregati di banche dati e servizi on-line strettamente interconnessi.
Questi insiemi di più database, possono essere accessibili separatamente o da un unico database, quale prodotto costruito a posteriori da softwarehouse o da distributori che operano nel mercato dell'informazione, per esempio IAC, EBSCO (Ebsco Publishing), UMI (Servizio ProQuest) e sono quindi chiamati aggregatori di database.
Gli aggregatori di database danno accesso a decine di database (propri o di altri editori) in insiemi diversificati o in un unico database costruito a posteriori sul loro server, mettendo anche a disposizione una serie di servizi a valore aggiunto correlati ai database.
In questi casi, le basi di dati orginarie vengono reindicizzate (come può avvenire anche per il trasferimento su CD-Rom e per alcuni sistemi di database networking), sono riversate sul server dell'aggregatore che mette a disposizione motore di ricerca ed interfaccia unica per l'accesso in chiamata remota.
Vediamo più da vicino cosa ci offrono queste soluzioni differenziate,
iniziando il percorso dai sistemi di database networking integrati,
accennando appena alle banche dati singole su Web, e analizzando
i sistemi informativi on-line offerti dagli aggregatori di database:
Sistemi di database networking integrati
Sono i sistemi con funzionalità integrate per connessioni statiche e/o dinamiche ad altri contesti informativi
· funzionalità LINK Full-Text: connessione verso l'esterno al documento a testo pieno ubicato fisicamente e in formato digitale presso server remoti (di editori o aggregatori). Si tratta di una funzionalità dinamica che dota lo strumento database di potenzialità che stravolgono il concetto di fonte informativa primaria/secondaria. Da una fonte di tipo secondaria (dato bibliografico) si bypassa la biblioteca raggiungendo il documento originale, avendo quindi un'informazione di tipo primaria immediatamente usufruibile.
In questo tipo di funzionalità è però necessario stabilire degli accordi di volta in volta, biblioteca per biblioteca, con gli editori che offrono full-text : Importante potrebbe essere contrattare gli accessi in base non al singolo abbonamento ma alla pluralità delle biblioteche che accedono al sistema.
Vi sono anche sistemi che permettono di accedere e utilizzare banche
dati multimediali, enciclopedie, dizionari, banche dati con immagini e
suoni all'interno di sistemi di database networking non solo "bibliografici"
ma anche "fattuali" (Ultra*Net)
Sistemi di database networking
in soluzioni Intranet o Extranet
Server di editori mettono su Web l'insieme delle loro banche dati o in accesso remoto o attraverso modalità client/server in soluzioni Intranet per reti locali e con unica interfaccia di ricerca (Dialog@Site). Sono possibili eventuali soluzioni Extranet laddove per esempio non vi siano condizioni per l'acquisto dell'hardware necessario (Swets@Site che in questo caso funge da host).
Esistono anche sistemi informativi integrati di risorse on-line, offerti in soluzione Intranet, per specifici ambiti professionali, soprattutto per l'ambiente medico, che comprendono varie banche dati, bibliografiche o fattuali, servizi di reference per le emergenze, monografie e manuali a testo pieno, servizi di consulenza on-line.
Questi aggregatori di prodotti e servizi,(Micromedex) offrono
licenze per l'accesso all'informazione delle proprie basi di conoscenza
a vari livelli: licenze per farmacie, ospedali, e sistemi medici, accesso
all'informazione su Cd-Rom o alle applicazioni software, installazioni
mainframe in-house, installazioni all'interno di LAN, e licenze ad altri
distributori, integratori o aggregatori del settore, per servizi informativi
on-line (vendita di servizi a venditori di servizi).
Banche dati on-line corredate
di servizi di Document Delivery, Full-Text
Le banche dati on-line con interfacce Web sono divenute ormai strumenti indispensabili per il recupero dell'informazione scientifica, in modo diretto e veloce. I servizi di Document Delivery implementati all'interno del database permettono di recuperare sempre l'articolo originale registrato nel database stesso (ottenibile via "posta lumaca", via fax, corriere o anche via e-mail o FTP, laddove presente in formato digitale). Le connessioni dirette al full-text degli articoli di periodici, per certi database sono automatiche, senza bisogno di contattare gli editori con cui si hanno abbonamenti cartacei già accesi (MathSciNet).
Il traffico di rete viene ridotto con siti mirror posti lungo la Rete.
Sistemi di aggregazioni di basi
di dati con servizi a valore aggiunto e pull and push technology
Per ovviare agli alti costi di acquisizione di più banche dati in licenze d'uso con differenti modalità e livelli di utilizzo (multiutenze legate ad ogni database, quote up-grade, acquisizione perenne della banca dati pregressa), alcuni aggregatori di banche dati (di differenti editori) hanno reso accessibili via Web "prodotti alternativi" ad alto valore aggiunto, attraverso un unico motore di ricerca e un'interfaccia che permette di entrare nel "Database Unico".
Per la connessione al servizio on-line è sufficiente un navigatore WWW, senza dover implementare un sistema di database networking con hardware e software da gestire.
Sostanzialmente queste aggregazioni di database differiscono per aspetti di architettura generale:
Queste modalità flessibili permettono di risparmiare notevolmente sui costi delle riviste cartacee, in quanto non ci si abbona ad una rivista in particolare, ma si paga solo per la"visualizzazione" dell'informazione che serve, si paga solo quindi quello che viene utilizzato (scarico downloading o stampa permessi con già comprese nel prezzo le spese di copyright)
Gli abbonamenti ad un numero prestabilito di titoli di periodici a seconda delle esigenze del sistema bibliotecario, con possibilità di modifica della scelta anche giornaliera, richiede un'attenta politica centrale coordinata con le biblioteche della base, per la scelta dei titoli da inserire nel pacchetto. Se la gestione è efficace, vi è possibilità di creare delle collezioni di periodici on-line alternative a quelle su carta, con servizi informativi connessi ai database bibliografici.
Si allega alla presente relazione una rassegna ragionata sugli aggregatori di banche dati e servizi informativi on-line, disponibile anche all'indirizzo:
<http://www.math.unipd.it/~adr/database/aggr.htm>
Database Networking e Aggregazioni
di database: i costi
Quando parliamo di costi in relazione al database networking o ai
servizi informativi on-line offerti dagli aggregatori di database dobbiamo
riferirci a un meccanismo di analisi piuttosto complesso che tocca più
aspetti, e che passa per più direttrici:
· hardware: suddiviso in macchine serventi e postazioni utenza, come client del sistema
· software: necessario al funzionamento dei sistemi, e che comprende i software dei server, i software client su workstation, o i client browser WWW, eventuali funzionalità aggiuntive ad integrazione del sistema
· il personale e le competenze a disposizione in relazione al sistema che si intende utilizzare
· le banche dati che si intendono acquisire in relazione agli ambiti disciplinari da coprire
· organizzazione
di corsi di formazione per i bibliotecari
e per l'utenza (servizi di tutoring anche on-line)
· hardware necessario per le postazioni client: se PC di basso profilo già disponibili o se è necessario rinnovare il parco macchine e in che misura
· software gratuito o a pagamento e in che forma (una tantum, tassa annua) del sistema software per il database networking : vi sono sistemi gratuiti e sistemi che si acquistano, ciò non significa che i primi siano più convenienti dei secondi
· manutenzione richiesta per hardware e software: se è richiesto personale esperto oppure no e con quale impegno
· numero dei database disponibili per piattaformae valutazione dei titoli offerti in riferimento ai dati contenuti
· invio dei supporti: modalità e tempi di aggiornamento
· tipi di
accesso: interfacce e linguaggi di interrogazione,
facilità d'uso e fluidità nella trasmissione dell'informazione.
· costi in relazione ai servizi offerti correlati alle banche dati contenute nel sito
· possibilità di modulare gli abbonamenti: in relazione a numero di titoli di periodici, o di porzioni di database
· accessi: interfaccia Web ad un unico database o a insiemi distinti
· motore di ricerca
· funzionalità di invio delle ricerche via e-mail, scaricamento dei dati o stampa
· tempi di collegamento e tempi di risposta per le connessioni via Internet
· possibilità di eventuale Intranet
Risulterebbe assai antieconomico dotarsi di un sistema di database networking contenente un singolo database, in quanto in quel caso risulterebbe sicuramente più funzionale un accesso via Web laddove esistente allargato all'interno dominio del sistema. In ogni caso vanno valutati i costi anche laddove vi sia una macchina server già disponibile per altri sistemi.
Traccio di seguito alcune linee guida per una valutazione del prodotto banca dati in relazione al tipo di sistema che si intende scegliere:
· Modalità di offerta del prodotto e condizioni
· Frammentazione dell'offerta in differenti pacchetti opzionali e personalizzati
· Comparazione del prodotto nelle sue varie versioni supporto in relazione ai costi/benefici
· Comparazione delle varie edizioni del prodotto dei diversi produttori
· Analisi del contratto proposto, in relazione ad accessi in multiutenza
· Licenze sito
· Possibilità
di PHS (Partner Host Service) per gli accessi esterni a terzi, per esempio
servizio già operativo e descritto nelle pagine relative al sistema
ERL presso l'Ateneo di Padova
I prezzi per accessi in multiutenza o per licenze sito, variano notevolmente rispetto al prezzo segnato in catalogo che solitamente si riferisce al singolo accesso in lodalità stand-alone.
Così come non è sempre molto chiaro da "quale data comincia" l'abbonamento corrente in licenza d'uso, se dall'inizio della banca dati o se invece da date "successive alla la nascita del database".
Non sono nemmeno sempre chiare le modalità di up-grade per porzioni di database acquisti come pregressi che si vogliono rendere accessibili in multiutenza.
Un catalogo editoriale ben strutturato ed esplicito può risultare un'ottima fonte informativa sia per la scelta, ma soprattutto per l'analisi dei costi del database da acquistare.
L'ideale sarebbe consultare più cataloghi e confrontare, non
tanto per i prezzi che solitamente sono gli stessi per "prodotto identico",
ma per l'offerta correlata, e nel caso di discrepanze o clausole non chiare
per chiedere espliciti chiarimenti.
Relativamente ai costi è bene effettuare delle attente valutazioni sui costi proposti dai distributori, per le varie versioni su supporti digitali differenti, questo al fine di poter scegliere se collocare un determinato database bibliografico all'interno di un sistema di database networking oppure se rivolgersi ad un aggregatore specializzato per accessi a servizi on-line.
Le dinamiche di oscillazione dei prezzi dipendono, oltre che dalle flessioni monetarie dovute al fatto che quasi tutto il materiale di questo tipo viene acquistato all'estero, anche e soprattutto dal fatto che le "tendenze del mercato" riflettono situazioni pregresse, date per scontate, piuttosto che anticiparne le mosse in termini di strategie di condivisione ad ampio respiro.
Questo significa che se fino ad oggi i Cd-Rom, nelle loro versioni disponibili anche per il database networking , sono stati per certi versi "preferiti" per alcune peculiarità intrinseche al supporto, non è detto che attualmente lo scenario sia statico.
Sottolineo la necessità di guardarsi attorno ai fini di una comparazione in termini di "risparmi" attuando anche delle scelte che possono sembrare controcorrente, ma che invece possono servire per lanciare dei segnali forti ad un mercato che sembra non accorgersi delle esigenze e delle difficoltà economiche del mondo della ricerca.
E' noto che le banche dati su Cd-Rom sono apprezzate per la trasportabilità di supporto, per i sistemi di I.R. più flessibili, perché muniti di interfacce più piacevoli soprattutto all'interno dei client per l'accesso ai sistemi di database networking in multiutenza, unicità dell'interfaccia per più basi di dati differenti, ma anche per la velocità nell'accesso, senza dover passare attraverso le lentezze della Rete, e per altri svariati motivi...
E' anche vero però che ad oggi molti siti che offrono accesso a banche dati on-line si sono dotati di interfacce grafiche su Web piacevoli, ma anche relativamente flessibili e che hanno provveduto a creare dei mirror disseminati in più punti della Rete per facilitare gli accessi.
A favore di questi nuovi accessi remoti, abbiamo un aggiornamento puntale e molto più frequente dei dati ed una serie di servizi a valore aggiunto di corredo, implementati nella banca dati o negli insiemi/aggregati di banche dati che rendono un prodotto globalmente ad alto livello qualitativo.
A questo punto le banche dati su Cd-Rom non reggono il confronto, soprattutto
se si vogliono effettuare delle comparazioni in termini di costi. Ecco
un esempio pratico:
* versione CD-Rom MathSci Disc
Banca dati dell'Americam Mathematical Society, indicizzata dalla Silver Platter, utilizzabile in postazione stand-alone, oppure su rete in modalità client/server nell'ambito del sistema di database networking ERL, con linguaggio SPIRS.
4 dischi, con inizio dal 1940 a tutto il 1996:
· dal 1980 al 1987, idem
· dal 1988 al 1992, idem
· dal 1993 al presente, possibilità di acquisizione in licenza d'uso, in accesso stand-alone o multiutenza numericamente stabilita.
L'aggiormanento è semestrale.
Eventuali servizi di SilverLink all'interno di ERL, sono funzionalità di programma che bisogna acquistare a parte (sebbene basti acquisire il pacchetto in ambito di Ateneo per tutto il Network)
COSTI IN LICENZA D'USO ANNUI
Abbonamento corrente 1993- US$ 2173
Abbonamento corrente 1980- US$ 3212
Abbonamento corrente 1940- US$ 5407
MULTIUTENZA 1993-1999 US$ 3.360
A parte va comunque pagata la DAF (Data Access Fee)
che ammonta per il 1999 a US$ 5.460
* versione su Internet, disponibile dal 1996, con interfaccia Web, MathSci Net
Versione one on-line su Web, con interfaccia grafica di facile utilizzo ma anche versatile in rapporto alle possibilità di query. E' presente tutto il materiale dal 1940 al corrente, e quindi l'abbonamento in licenza d'uso si riferisce a tutta la banca dati nella sua interezza.
E' raggiungibile da ben sei siti, il sito di Providence (USA), e da altri cinque siti mirror: un altro statunitense a Houston, il sito francese di Strasbourg , i siti tedeschi di Bielefeld e Bonn, quello Brasiliano di Rio de Janeiro.
MathSci Net è aggiornato giornalmente per CMP e settimanalmente per i dati MR.
MathSci Net permette il collegamento diretto al servizio MathDoc
per il Document Delivery (richiesta automatica degli articoli selezionati).
Naturalmente si tratta di un servizio a pagamento.
Da MathSciNet esiste dal 1998 collegamento diretto al testo pieno
degli articoli per tutti quei periodici che sono accessibili via Internet,
sia gratuiti che a pagamento (il sistema riconosce l'IP address dell'utente
chiamante automaticamente)
COSTO IN LICENZA D'USO ANNUA
intero database fino al 1999 US$ 1.775
A parte va comunque pagata la DAF (Data Access Fee)
che ammonta per il 1999 a US$ 5.460
Si possono tracciare altri esempi in relazione a banche dati presenti in diverse edizioni, in abbinamento ad altri database o all'interno di prodotti globali che raccolgono più risorse, oppure parti o sezioni di database interi disponibili in versioni e supporti digitali differenti, con costi sensibilmente diversi da prodotto a prodotto.
Esistono sul mercato banche dati "alternative" rispetto a banche dati più note, sovrapponibili per contenuti in misura più o meno ampia. E' il caso della banca dati INSPEC dai costi piuttosto elevati soprattutto nelle versioni per il database networking.
E' interessante la valutazione comparativa effettuata, relativamente all'anno 1997 all'Università degli Studi di Padova da Franca Maria Piano (Biblioteca dei DEI Dipartimento di Elettronica e Informatica) sulla copertura delle banche dati Current Contents dell'ISI ed EI Compendex (contenuta anche nel villaggio virtuale EI Village di IAC) rispetto a INSPEC (CCA, EEA, Fisica). Per il 1998, uno studio comparativo più attento (A. De Robbio, D. Maguolo, F.M. Piano) cercherà di individuare, per quanto attiene ai seriali indicizzati da queste tre basi di dati, quali sono le effettive coperture e le sovrapposizioni.
Da un primo approccio sono emersi i seguenti dati:
Diritto d'autore e Copyright
e i Contratti per licenze d'uso
Strettamente correlate ai costi, anche le problematiche legali sul diritto
d'autore e per la stesura dei contratti per le licenze d'uso risultano
punti strategici di cui è necessario tener conto per l'acquisizione
di database e per la gestione dei dati che queste fonti informative digitali
contengono.
E' necessario ripensare alle politiche degli acquisti delle banche
dati in termini di flessibilità e cooperazione, al fine di trovare
nuove forme per il contenimento dei costi:
· muoversi dagli aspetti tecnici agli aspetti della cooperazione
· definire linee programmatiche per la cooperazione
· definire gli accessi e modalità
Diritto d'autore e Copyright
Le norme nazionali che regolano il diritto d'autore si riferiscono alla vecchia legislazione che risale al 1941 e riguardano essenzialmente il materiale su supporto cartaceo. Anche il Disegno di Legge, con i vari emendamenti proposti da più parti, che giace da oltre un anno in attesa di emanazione ufficiale, non aderisce al nuovo concetto di "copia digitale".
Per la normativa in generale si veda la pagina:
Legislazione sul copyrigh
<http://www.math.unipd.it/~derobbio/copyr00.htm>
Se parliamo di diritti d'autore e copyright per materiale su supporto digitale, ci si deve riferire necessariamente al contesto europeo sebbene la normativa quadro sia attualmente ancora in via di definizione e alquanto frammentaria.
Varie sono le iniziative di cooperazione tra i singoli Stati membri
della Comunità Europea al fine di trovare un giusto bilanciamento
tra la tutela dei diritti d'autore degli aventi diritto e i diritti fondamentali
delle biblioteche di poter diffondere e trasmettere l'informazione all'utenza.
Vediamo quali sono i documenti prodotti dalle varie Commissioni Europee
e i Progetti ai quali ci si dovrebbe riferire:
Commissione
Europea DG XV - Intellectual & Industrial Property
<http://europa.eu.int/comm/dg15/en/index.htm>
Copyright
and Related Rights in the Information Society -
Proposta
della Direttiva Europea (10 December 1997)
<http://europa.eu.int/comm/dg15/en/index.htm>
Copia della Direttiva in italiano (PDF)
<http://www.math.unipd.it/~derobbio/copyright/copyit.pdf>
Disponibile la copia in italiano in formato PDF
Progetto IMPRIMATUR
Intellectual Multimedia Property RIghts Model And Terminology for
Universal Reference
<http://www.imprimatur.alcs.co.uk/>
EBLIDA - Legislazione
sul Copyright
<http://www.eblida.org/ecup/lex/>
Sul sito EBLIDA sono raccolte tutte le leggi dei singoli Stati, i documenti
ufficiali europei e le normative statunitensi
Progetto ECUP+
(gennaio 1996-gennaio 1999)
<http://www2.echo.lu/libraries/en/projects/ecupp.html>
Vari sono i documenti prodotti nell'ambito di questo progetto, tra
i quali un fascicolo con i suggerimenti su come stendere un contratto e
quali sono i punti sui quali porre attenzione
WIPO
(programma 1998-1999)
<http://www.wipo.int/eng/document/govbody/wo_gb_ab/budget.htm>
The full text of the US Digital Millenium Copyright Act (PDF)
<http://pitagora.math.unipd.it/~derobbio/copyright/copyright.pdf>
Recentissima legge statunistense sul copyright dei documenti su supporto
digitale, disponibile in formato PDF
Per le problematiche legate alla spedizione via e-mail, o via FTP di file nell'ambito del servizio di Document Delivery è opportuno dare uno sguardo ad alcuni siti che trattano la materia.
E' da sottolineare come certi editori, sotto pressione dei bibliotecari, si stiano adattando al cambiamento con clausole meno restrittive.
Copyright
Web Sites That Apply To Document Delivery
<http://www.docdel.com/Copyright_Sites.html>
Copyrigth
per l'utilizzo e lo scaricamento dei dati dalle banche dati MEDLARS
<http://www.nlm.nih.gov/databases/download.html>
Contratti e licenze
Per ovviare alle normative nazionali carenti in materia di diritto d'autore e di copyright in ambiente digitale, in attesa dell'attuazione della Direttiva Europea alla quale gli stati membri si spera si adegueranno in modo omogeneo, confidando che le esigenze di diffusione e di trasmissione dell'informazione delle biblioteche vengano recepite dalle varie Commissioni Europee come bisogno fondamentale di crescita dell'uomo e della sua storia, nel frattempo ci si deve appoggiare alla tecnica della normativa contrattuale, disciplinata dalle regole della trattativa privata tra le parti.
E' comunque da sottolineare come la Direttiva Europea ancora in bozza, sia nata in un contesto non bibliotecario, ma commerciale per la tutela dei diritti d'autore degli aventi diritto, per arginare il fenomeno della pirateria (soprattutto informatica e per i materiali multimediali). Nell'articolo cinque della Direttiva sono contenute le eccezioni ed è in questo articolo, all'interno delle eccezioni che si colloca il ventaglio delle possibili condizioni permesse alle biblioteche.
Molta strada si dovrà ancora fare, affinché si arrivi anche alla tutela del ruolo primario delle biblioteche, quali diffusori di informazione, nel rispetto ovviamente delle regole dei diritti di autore.
Nella biblioteca senza mura l'informazione digitale viaggia con velocità e in modalità che rende difficile l'applicazione di normative e controlli per il rispetto delle proprietà intellettuali.
La globalizzazione dell'informazione permette, a livello di tecnologia, la fruizione dell'informazione in momenti differiti, creando in questo modo "copie private digitali" difficilmente definibili all'interno delle normative sul diritto d'autore. Non esiste infatti ad oggi una chiara definizione di "copia privata digitale" che può assumere più significati.
Nella biblioteca digitale inoltre, a differenza di quanto avveniva nella biblioteca di carta, non si acquista più un bene fisico inventariabile e collocabile nel patrimonio, ma bensì si acquisisce un accesso alla copia elettronica del documento, per un periodo di tempo limitato e con utilizzo stabilito da regole contrattuali.
La copia non inventariabile del documento digitale, che non rientra quindi nella sfera del posseduto della biblioteca, non grava più come spesa nelle uscite in conto capitale, stravolgendo le dinamiche di bilancio che si trova, in questa nuova realtà, a "dover fare i conti" con un aumento delle spese correnti, con uscite ingenti di somme per materiale "non posseduto".
L'accesso viene acquisito tramite licenza, la quale è l'atto formale con cui viene conferita al contraente (la biblioteca) la facoltà di agire nell'ambito della legalità rispetto all'utilizzo di quanto acquisito, per un dato periodo di tempo.
Il livello di accesso e di utilizzo di un prodotto immateriale (servizio, banca dati, periodico elettronico) è subordinato alle clausole e alle condizioni negoziate nella licenza. Ecco quindi come la forza di negoziazione appare una forma vincente, strategica a livello di economie di scala e di razionalizzazione di risorse, rispetto a vecchie forme di accettazione passiva di clausole e condizioni, poste alle singole biblioteche fuori dai contesti cooperativi.
Occorre porre estrema attenzione alle clausole contenute nei contratti di licenze d'uso per prodotti su supporto digitale.
Per prima cosa è necessario riferirsi a quanto fatto da altri in contesto europeo e in seconda analisi anche in contesto statunitense, rispetto a lavori cooperativi per la stesura di "linee guida di termini contrattuali".
In Europa, soprattutto in Gran Bretagna esiste una cultura di "cooperazione nell'ambito di consorzi" che in Italia manca quasi del tutto, se si escludono i consorzi esistenti, che sono però Consorzi nati come strutture per il Calcolo e non come insiemi di enti cooperativi di biblioteche.
I Consorzi di biblioteche inglesi hanno una storia che inizia dal 1958 e sono quindi dei punti di forza, strutture in grado di porre delle condizioni generali a fornitori e produttori, negoziando contratti per licenze sito per materiale digitale condiviso.
E' a tutti noto nel nostro ambito bibliotecario, di come nelle biblioteche inglesi di università, la figura del Consorzio sia riuscita a trattare fortemente a vantaggio delle biblioteche, con l'ISI (Institute for Scientific Information di Philadelphia). La licenza sito per l'utilizzo del Science Citation Index è stata negoziata ad un costo decisamente più basso di quelli proposti dallo stesso ISI alle nostre biblioteche italiane di ricerca.
Anche altre realtà europee si sono mosse all'interno di azioni consortili, di seguito vi sono alcuni indirizzi di siti europei e statunitensi quali modelli per la stesura di linee guida per le licenze:
NESLI
- National Electronic Site Licensing Initiative Draft Model Licence
<http://www.nesli.ac.uk/nesli7.html>
The
Tilburg University library
Linee guida biblioteche olandesi/tedesche
<http://cwis.kub.nl/~dbi/english/license/licprinc.htm>
Sito
LIBLICENSE
Licensing Digital Information
<http://enssibhp.enssib.fr/miroir/liblic/>
ICOLC
- International Coalition of Library Consortia
Statement of Current Perspective and Preferred Practices for the Selection
and Purchase of Electronic Information
<http://www.library.yale.edu/consortia/statement.html>
Altro passo fondamentale è quello di analizzare, articolo per articolo, i vari modelli di accordo proposti da editori o aggregatori.
Analizzando in dettaglio i contratti più rappresentativi dei produttori del mercato dell'informazione digitale, e confrontandoli tra loro si possono individuare delle linee comuni su cui ragionare in termini di negoziazione.
Quando un editore, proprietario di copyright per una banca dati o per un insieme di banche dati, propone un contratto per una licenza sito, si deve tener presente che si tratta di un modello sul quale deve avvenire la negoziazione tra le parti e che quindi la biblioteca, o meglio l'insieme di biblioteche consorziate, deve porre le proprie condizioni.
Vi è un documento stilato nell'ambito del progetto europeo ECUP+ EBLIDA che aiuta nell'interpretazione delle clausole al fine di poter far fronte ad una negoziazione che veda le biblioteche non più come soggetti passivi, ma come parti contraenti propositive.
Modelli di accordi contrattuali e di licenze di alcuni editori e aggregatori sono raggruppati alla pagina
Licenze
e Contratti per e-journal
<http://www.math.unipd.it/~derobbio/license.htm>
Nel corso del 1998 è stata stilata una bozza di accordo quadro per la definizione di linee comuni generali per l'acquisizone di materiale su supporto digitale. L'accordo è nato dalla cooperazione di quattro università: Firenze, Padova, Milano, Genova.
Prima di accettare contratti da qualsiasi fornitore di materiale digitale è bene quindi prendere visione del protocollo di intesa sull'accesso all'informazione elettronica che puntualizza sull'aspetto "Garanzie e Diritti".
Il documento va comunque ampliato sia nelle linee guida generali, sia nei dettagli per i suggerimenti sulla stesura vera e propria dei contratti di licenza.
Il protocollo di intesa sull'accesso all'informazione elettronica
La
Bozza del protocollo d'intesa
<http://www.aib.it/aib/congr/co98univ2.htm>
Quando ci riferiamo a "Garanzie e Diritti" si intendono soprattutto gli aspetti legati alle garanzie degli accessi nel tempo e del mantenimento e conservazione dei dati in determinati luoghi (server remoti). Se si acquisiscono licenze per l'accesso a materiale digitale (per esempio un periodico elettronico) per una annata precisa, deve essere garantita la possibilità di accesso nei tempi futuri, per ciò che oggi si paga come corrente e domani diviene materiale pregresso (archivi di backup).
Ciò risulta "accettato" e solitamente incluso nelle clausole dei contratti dei produttori/aggregatori, se ci si riferisce ai soli periodici elettronici. Per le banche dati, le clausole non prevedono (a parte qualche rara eccezione) la possibilità di accesso di quanto pagato oggi, una volta disdetto il contratto di licenza.
Questa ambiguità di interpretazioni e diversità di trattamento degli accessi in licenza, tra l'e-journal e la banca dati, porta a ingenti uscite annue a carico delle biblioteche per materiale di cui non si ha garanzia e diritto alcuno nel tempo, sebbene si tratti comunque di materiale digitale.
Dovrebbe, a mio avviso, essere consentito l'accesso nel tempo per quella fetta/periodo di banca dati per cui si è pagato un accesso (solitamente i prezzi annui sono molto alti), tanto più che certe banche dati possono risiedere anche su supporto Cd-Rom (per esempio nel caso di database networking) e potrebbero essere cedute "fino ad una certa data" senza quei problemi tecnici che potrebbero invece esserci per gli accessi on-line. Così come avviene per i periodici elettronici, e come del resto è sempre avvenuto per i repertori bibliografici conservati in copia cartacea anche nel caso di disdetta, dovrebbe essere stabilita, per contratto, la possibilità di accesso perenne al periodo di banca dati acquisito.
Evoluzione dello strumento database all'interno dei sistemi informativi
L'evoluzione e lo sviluppo delle banche dati quali strumenti informativi sempre più complessi e difficilmente categorizzabili, porta ad un ripensamento globale delle politiche finanziarie, gestionali e delle dinamiche legate ai servizi.
La banca dati quale fonte informativa sempre più evoluta, che riesce a colloquiare nel contesto di Sistemi Aperti di Interconnessione, si sta muovendo lungo più direzioni, si sta trasformando in uno strumento fondamentalmente diverso da quello che era fino a poco tempo fa.
Forti sono le ricadute in termini di efficienza interna ed efficacia d'impatto esterno se si è in grado di cogliere le opportunità che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione.
Naturalmente è necessario passare attraverso riorganizzazioni
a più livelli:
· gestionali (formazione del personale, procedure di lavoro interne)
· miglioramento servizi (indicatori di qualità, attenzione alle aspettative dell'utenza)
· strutturali (potenziamento rete, ma soprattutto potenziamento dell'hardware come strumento essenziale di lavoro nelle biblioteche)
I servizi interni: potenziamento back-office
I cataloghi dovranno interagire con le banche dati, alcune procedure dovranno aprirsi verso l'esterno in colloqui interattivi con altri sistemi. Le procedure interne per il Document Delivery dovranno confrontarsi coi servizi offerti on-line incorporati nelle banche dati su Web.
I servizi all'utenza: front-line dinamico in rete
Andranno implementati servizi di reference dinamici con l'utilizzo delle nuove tecnologie per l'informazione, help-desk on-line, virtual reference desk, e servizi di tutoring on-line per le differenti soluzioni adottate in relazione alle banche dati messe a disposizione.
Adozione di soluzioni differenziate
L'eventualità di scelta di strumenti e sistemi diversi, soprattutto per Atenei o sistemi di grosse dimensioni o strutture in condivisione di risorse, conferisce una pluralità di accessi a servizi informativi differenziati.
E' necessario quindi procedere con offerte in soluzioni differenti: accesso a banche dati singole con servizi integrati, eventuali sistemi di database networking (anche più d'uno se necessario) scelti in base alle condizioni descritte sopra con un insieme di titoli di banche dati variabile di anno in anno, con funzionalità integrate con il catalogo della biblioteca e con le risorse esterne (periodici elettronici), aggregati di banche dati su determinate aree poste in soluzioni di tipo Intranet, eventuali collegamenti a servizi informativi on-line presso aggregatori di banche dati in accesso remoto.
Queste soluzioni che convivono all'interno di una stessa realtà
portano ad una condizione di competizione e non più di monopolio
rispetto ai fornitori di prodotti e servizi elettronici, con possibilità
di trattare una stessa banca dati a prezzi competitivi.
Sviluppo di nuovi strumenti integrati
La creazione di OPAC DATABASE POLISTRUTTURATI di Ateneo o in cooperazione tra più Atenei, o per aree disciplinari, potrebbe essere una soluzione per l'offerta di servizi nuovi comprendenti più informazioni relative ai periodici, informazioni sui posseduti in collegamento agli OPAC , partendo da dati bibliografici
Fondamentale in questa fase è la partecipazione a progetti (di Ateneo, in cooperazione tra più Atenei, per aree disciplinari, Nazionali o Europei) al fine di mettere in comune conoscenze e risorse.
Modalità di colloquio delle banche dati
Il futuro guarda verso sistemi "aperti" che permettano non solo di accedere all'informazione all'interno delle banche dati o di sistemi di più banche dati, ma che permettano di "trasportare" questa informazione in più direzioni.
L'informazione si muove e viaggia:
· IN INGRESSO
· IN USCITAAttraverso l'utilizzo dei nuovi client z39.50 o di sistemi di tipo Reference Manager o BFS (Bibliographic Formatting Software), è possibile catturare l'informazione da più database bibliografici e trasportarla riconvertendola nel formato del database catalografico dell'utente.
In questo caso avremo informazione IN INGRESSO che ci permette di ACCRESCERE il nostro database bibliografico o catalografico con informazioni standardizzate e compatibili col nostro sistema gestionale.
Di converso è possibile nell'ambito di alcuni database già presenti in rete, inviare informazioni in un determinato formato bibliografico (bibliografie, record citazionali) al fine di ACCRESCERE le informazioni del database posto sulla Rete, che diviene uno strumento alimentato dall'intera collettività.
Le informazioni inviate vengono "convertite" nel formato del database, il quale prevede un set di formati che il sistema "riconosce" e traduce nel "suo linguaggio". Si tratta quindi di informazioni in movimento IN USCITA, che vanno ad incrementare database remoti, che a loro volta linkano alle risorse originali full-text dall'interno dei record immessi.
Conclusioni
Abbiamo visto come si evolvono le modalità di trasmissione e le dinamiche del mercato che orientano i flussi informativi.
Le modalità di trasmissione dei dati e le dinamiche di mercato rappresentano le due forme organizzative fondamentali dell'attuale società della comunicazione.
La stessa parola comunicazione ci riconduce, attraverso la sua storia, a forme organizzative di società antiche che sono state la culla della nostra civiltà.
La parola comunicazione deriva da una radice indoeuropea che denota il "dono" (materiale) all'interno di regole sociali di "scambio". Altra radice dal suono simile ci suggerisce il concetto di "mura", "confini" che circoscrivono e rendono permeabili le aree dello scambio
Lo stesso significato, trasposto nella società attuale della comunicazione, dove vige lo stesso concetto di "dono/scambio" dell'informazione, dà luogo ad una metafora più ardita "scambio di doni all'interno di mura comuni", laddove l'oggetto scambiato è il bene immateriale dell'informazione all'interno di "mura comuni" (database networking ) o in sistemi comunicativi estesi oltre i confini delle reti locali.
a cura di Antonella
De Robbio, 28 febbraio 1999