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AIDA Informazioni |
ISSN 1121-0095, trimestrale
anno 18, numero 1, gennaio-marzo 2000 |
È quindi seguito l'intervento di Stefania Bargioni su "ERCIM Technical Reference Digital Library (ETRDL)" <http://www.iei.pi.cnr.it/DELOS/ETRDL>, collezione distribuita di letteratura grigia (rapporti tecnici, tesi, atti di congressi, preprint, ecc.) nei settori dell'informatica e della matematica applicata, nata nel 1997 ed entrata in DELOS l'anno successivo. ETRDL si pone nel circuito di "NCSTRL (Networked Computer Science Technical Reference Library)" <http://www.ncstrl.org/Dienst/htdocs/dienst_user_help/about-ncstrl.html>. La ricerca all'interno di ETRDL puo' essere fatta per soggetto, data, lingua, tipo con operatori booleani e prevede sia una ricerca semplice che una complessa. L'architettura dell'infrastruttura è fondata sul protocollo DIENST. Inoltre ETRDL è multilingue. Per la gestione dei documenti vi sono delle interfacce personalizzate. ETRDL prevede tre tipi di accesso: globale su tutto NCSTRL, su ERCIM e a livello Nazionale. Il contenuto bibliografico è suddiviso in due parti: descrizione dei documenti e il documento fisico stesso, che è presentato in più formati. Pasquale Pagano ha descritto l'architettura di ETRDL.
Sono seguite diverse presentazioni di iniziative italiane ed europee. Virginia Valzano ha presentato il sistema SIBA <http://siba2.unile.it> dell'Università di Lecce, che permette l'accesso a documenti full-text di matematica. Francesca Costabile ha illustrato un sistema per il recupero dell'informazione e dei contenuti di essa fondato sull'intelligenza artificiale in grado di adattarsi automaticamente al profilo dell'utente. Donatella Castelli del progetto europeo SCHOLNET ha illustrato la creazione di un'infrastruttura informatica per la collaborazione scientifica a livello, appunto, europeo. Claudia Parmeggiani dell'ICCU ha descritto il nuovo SBN on line <http://www.iccu.sbn.it/sbnonlin.html> e l'altro nuovo servizio dell'ICCU, OPAC99, <http://www.iccu.sbn.it/opac99.html> che si basa, per la ricerca ed il recupero dei dati dall'indice, sullo standard definito dal progetto europeo ONE 2 (OPAC Network in Europe) e dal CENL (Consorzio delle Biblioteche Nazionali Europee). Da OPAC99 sarà possibile effetuare direttamente sia il servizio di ILL che di DD dei documenti ritrovati.
Nel pomeriggio la giornata ha ripreso con la relazione di Paola de Castro, che ha illustrato le diffusione della letteratura grigia edita dall'Istituto Superiore di Sanità. È stata poi la volta di Maristella Agosti che ha illustrato il progetto dell'Archivio digitale di musica veneziana ADMV. Ha seguito poi Mirco Tavoni che ha parlato della Biblioteca Italiana Telematica, vera e propria biblioteca digitale di letteratura italiana dal Medioevo al '900 con la presenza di circa 800 testi integrali in Italiano, Latino e Volgare. Gabriele d'Autilia ha presentato gli archivi dell'Istituto Luce. L'archivio è consultabile in Internet da dove è possibile scaricare i documenti dopo aver effettuato una ricerca attraverso i ca. 90.000 documenti catalogati. Si tratta dei vecchi filamti dell'Istituto Luce per lo più cinegiornali e documentari che è possibile visionare direttamente. Il formato è mpeg1. Comunque si sta provvedendo a trasportare i filmati in mpeg4. L'intervendo conclusivo è stato quello di Donatella Castelli che ha presentato la rete di eccellenza europea per le Biblioteche Digitali DELOS, tra 28 organizzazioni il cui coordinamento è affidato all'ERCIM francese.
Tavola Rotonda
Coordinatrice Giovannella Mazzola Merola
Per Maria Pia Rinaldi Mariani il patrimonio italiano è importantissimo e ricchissimo di documenti. È importante la partecipazione al progetto DELOS, che ha permesso di valorizzare il lavoro svolto e di attuare un trasferimento di tecnologia. Si nota una richiesta sempre più ampia di informazione e al contempo un'esplosione della tecnologia. I mediatori dovranno formare gli utenti alla condivisione e all'uso corretto delle risorse, e avviare un processo di integrazione tra contenuti culturali provenienti da patrimoni molto diversi. Andranno definiti metodi e tecniche per il trattamento di collezioni distribuite nello spazio e nel tempo e previsti sistemi di descrizione uniformi, al fine di consentire la soddisfazione degli utenti. È necessario favorire lo sviluppo tecnologico per rendere veramente fruibili i documenti e le informazioni, anche per supportare il principio istituzionale della certezza del diritto. Ci sono poi da tenere in considerazione i risvolti commerciali, come il copyright, e risvolti sociali. DELOS ha rappresentato un momento di integrazione con le altre realtà, ma occorre ancora superare i limiti linguistici e tecnologici e operare una mediazione tra i mediatori con canali di ricerca interattivi. È utile confrontare esigenze diverse, ma occorre lavorare insieme poiché la rappresentazione digitale della realtà è orientabile, e va deciso insieme quale orientamento dare, e comunque flessibile e modificabile. Si potranno prevedere raggruppamenti uniformi per oggetti e per contenuti, che costituiranno le premesse della rappresentazione digitale e contemporaneamente studiare le modifiche che possono apportare le nuove tecnologie. Resta da verificare se è il mercato o le esigenze di informazione a definire i criteri.
Maria Carla Sotgiu vede con pessimismo le biblioteche digitali. Sono problemi complessi e cíè molta confusione: siamo ancora in una fase di avvio dei servizi, ma cíè scarsa definizione di obiettivi nazionali concreti e soprattutto mancanza di coordinamento tra i progetti in corso. Sarebbe necessario sollecitare i responsabili verso la realizzazione di un coordinamento, per mettere insieme risorse umane e finanziarie in modo costante e instaurare un contatto più incisivo con i paesi europei. La collezione digitale può essere avviata ai fini della conservazione e della consultazione, ma il processo di trasferimento al supporto digitale di una complessità di materiali diversi andrebbe completamente riorganizzato, almeno nei punti di accesso. Tuttavia c'è il rischio della dispersione e della mancanza di coordinamento, pensando anche al fatto che le tecnologie attuali forse non saranno più utilizzate in futuro e così gli strumenti attuali. Per questo sarebbe indispensabile un coordinamento a molti livelli. (Frase indicativa: "non facciamo giocattoli").
Nicola Palazzolo afferma che per la realizzazione di biblioteche digitali occorrono strategie nazionali, in quanto va affrontato come un problema politico, altrimenti ci troveremo fuori dallíEuropa e senza poter offrire contributi costruttivi. C'è una molteplicità di progetti, ma non viene offerto un servizio complessivo. Bisogna puntare verso l'idea di una democrazia dellíinformazione in rete: l'informazione pubblica va resa accessibile, ma non deve essere il mercato a dettare le regole, piuttosto dovrebbero essere gli enti pubblici ad intervenire con strategie di presenza. Le enormi risorse documentarie esistenti dovrebbero essere pubblicamente accessibili e non date in mano agli enti commerciali, quindi dovrebbero essere gestite direttamente. C'è l'idea di lanciare un progetto "norma in rete", in modo da rendere accessibile in rete a tutti i cittadini l'informazione giuridica. Molte difficoltà derivano dal fatto che nel campo del diritto c'è una vasta tipologia di documenti, che andrebbero strutturati in modo diverso. Si dovrà pensare ad un motore di ricerca molto potente, ma mirato per l'utente, con un doppio canale di ricerca per esperti e non esperti, in modo da non perdere riferimenti normativi che fungono da collegamento. Si dovrebbero creare modelli economici e modelli giuridici per il trasferimento dellíinformazione, in considerazione del copyright e dei diritto d'autore, ma comunque giungere a soluzioni concrete per rendere veramente fruibile l'informazione digitale. La cooperazione è importante, ma deve orientarsi almeno al livello europeo. Le nostre istituzioni vanno sensibilizzate al problema, in modo che non provvedano attraverso finanziamenti a pioggia, ma che svolgano programmazioni per obiettivi e per tipo di problemi, mantenendo sempre una netta distinzione tra i contenuti e il software che li ospita.
Giovanna Mazzola Merola conclude con líesporre
una serie di iniziative nell'ambito del Ministero dei Beni Culturali: il
Catalogo Unico cerca di attivare un nuovo SBN in formato digitale e ampliare
i collegamenti tra le biblioteche partecipanti. Ci sono iniziative per
prevedere il deposito legale anche per pubblicazioni digitali presso la
BNC di Firenze ed è avviato uno studio di fattibilità per
biblioteche digitali, iniziando a prevedere piccole forme di coordinamento.
C'è una notevole diversificazione delle esigenze, uno scarso aggancio
verso líaspetto della fornitura di servizi e pochissima attenzione verso
il problema del pagamento di diritti e dei servizi offerti. Inoltre, è
da notare una carenza di valutazione delle novità nel settore delle
biblioteche digitali, anche dal punto di vista della qualità dei
servizi. C'è una grave mancanza di aggiornamento professionale per
il personale delle biblioteche che opera in tali settore e che impedisce
la possibilità di seguire le nuove tendenze. Viene sottolineata
la preoccupazione per un appiattimento della gestione dellíinformazione
e dei servizi, senza considerare che comportano problematiche diverse.
Infine la proposta: si potrebbe capovolgere il problema, cioè concentrarsi
sulla biblioteca, che deve diventare una struttura neutrale per fornire
servizi organizzati e contenuti culturali pubblici.
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