![]() |
AIDA Informazioni |
ISSN 1121-0095, trimestrale
anno 19, numero 2, aprile-giugno 2001 |
Il convegno ha visto nella prima mattinata líintervento di Michael Keller, University Librarian presso l'Università di Stanford e direttore dell'iniziativa editoriale HighWire che ha messo in evidenza la complementarietà tra l'expertise dei bibliotecari e quella di chi lavora nell'editoria universitaria e che può portare con successo alla realizzazione di progetti editoriali in cui líinnovazione tecnologica e la presenza di know- how permettono iniziative editoriali di qualità, competitive sul mercato.
È poi intervenuto, il cognitivista Stevan Harnad, molto conosciuto nell'ambiente della comunicazione accademico-scientifica per le sue posizioni a favore di una libera circolazione dell'informazione scientifica, sostenitore di una proposta "sovversiva" secondo la quale gli autori devono poter autoarchiviare (self-archiving) i loro articoli sottoposti a giudizio critico, rendendoli accessibili gratuitamente sui server di e-print compatibili con lo standard dellíOAI, Open Archive Initiative, ovvero lo standard che realizza l'interoperabilità dei sistemi di archiviazione e permette la condivisione dei metadati tra i server e líinterconnessione delle citazioni. In questo modo archivi virtuali interconessi potranno essere liberamente consultabili e navigabili da tutti, contribuendo a migliorare la produttività della ricerca e fornendo nuovi modi di monitorarne e valutarne líimpatto.
La posizione di Harnad ha innescato un serrato dibattito in inglese a cui hanno partecipato alcuni dei relatori e qualche rappresentante del pubblico. Alle affermazioni di Harnad, gli interlocutori contrabbattevano, esprimendo obiezioni sulla sostenibilità pratica ed economica di una proposta molto interessante e che comunque affronta di petto il problema della libera circolazione dell'informazione scientifica nella società della globalizzazione.
Successivamente è stata presentata, l'iniziativa Roquade (http://www.roquade.nl), un servizio, not for profit, di supporto agli autori, ai ricercatori, alle società professionali, allíeditoria universitaria, per la realizzazione di pubblicazioni elettroniche, (riviste, articoli, tesi, letteratura grigia ecc.) offerto dalle biblioteche dell'Università di Utrecht e dell'Università di Tecnologia di Delft. L'iniziativa, già attiva da circa 3 anni, fornisce uníinfrastruttura tecnica e organizzativa a coloro che sono interessati in una comunicazione scientifica efficiente, cioè che garantisca a costi limitati una rapidità di pubblicazione e nel medesimo tempo la validazione scientifica della pubblicazione.
Anthony Watkinson, consulente per l'editoria, ha messo in evidenza líimportanza dell'intermediazione dell'editore e del bibliotecario nell'era di Internet, in quanto entrambi sono portatori di valore aggiunto (selezione, valutazione, certificazione, validazione di qualità) quanto mai necessario di fronte al ciarpame presente in rete. Watkinson nello stesso tempo ha ribadito l'insostituibilità, almeno per ora degli editori commerciali per la qualità del lavoro svolto, l'esperienza conseguita in tanti anni di lavoro editoriale. Ha, inoltre, ricordato che siamo nell'epoca della transizione dal cartaceo allíelettronico, cioè in un periodo che richiede investimenti tecnologici costosi dai quali non possono prescindere né gli editori commerciali, né le iniziative editoriali alternative.
Hanno chiuso la mattinata líintervento di Ian Watkinson centrato sui cambiamenti che la nuove tecnologie applicate all'editoria, la comunicazione globale, i mutamenti sociali e politici hanno apportato nelle università inglesi e di conseguenza nel processo della comunicazione scientifica, nel ruolo degli editori commerciali, nell'editoria universitaria e nel lavoro dei bibliotecari, seguito dalla presentazione di Bernd Wegner della ZentralBlatt-MATH di EMIS (http://www.emis.org), l'iniziativa dell'European Mathematical Society finalizzata a migliorare l'accesso allíinformazione matematica raggruppando i diversi servizi variamente distribuiti, potenziandoli con nuove funzionalità, integrandoli e permettendone líaccesso attraverso un sistema di replicatori.
Il pomeriggio è stato dedicato a brevi comunicazioni relative alle iniziative italiane nell'ambito dell'editoria elettronica, tra i vari interventi, segnaliamo quello su DAFNE, District Architecutre for Networked Editions (http://www.cib.unibo.it/dafne/ferrara.html), il progetto delle università di Bologna, Padova, Firenze, Biblioteca Centrale di Firenze finalizzato alla creazione di un'infrastruttura nazionale per la valorizzazione e il sostegno dell'editoria scientifico-accademica nazionale che favorisca la trasformazione in editoria elettronica e che sviluppi forme di integrazione delle diverse risorse elettroniche italiane esistenti e future in modo da migliorare la visibilità della comunità scientifica italiana e dei suoi contributi.
Ricordiamo, inoltre, líintervento sulla casa editrice elettronica dell'Università di Firenze la Florence University Press, (http://www.unifi.it/e-press/), a cura di Luca Toschi e di Anna Maria Tammaro. La FUP è un'iniziativa, fortemente voluta da Anna Maria Tammaro, e alla quale il CdA dell'Università di Firenze ha risposto, finanziando nel 2000 il progetto per la creazione di un servizio editoriale destinato a produrre pubblicazioni elettroniche, favorendo la migliore comunicazione tra autore e lettore e nel medesimo tempo rispondendo alle esigenze di certificazione del lavoro intellettuale, richiesto ai fini della carriera accademica e del sistema delle citazioni e alle necessità di ridurre i tempi lunghi della comunicazione scientifica tradizionale con soluzioni tecnologiche innovative.
Informazioni ulteriori sugli interventi e sul convegno in
generale disponibili sul sito http://www.unifi.it/e-press/conferenza.htm.
Negli Stati Uniti ed in alcuni paesi europei le università stanno
assumendo un ruolo attivo nel favorire forme di editoria scientifica alternativa
non solo per le ovvie ragioni economiche, ma anche per far acquistare
agli atenei una posizione dominante e non subalterna nella circolazione
e distribuzione dellíinformazione scientifica; questo convegno
italiano rappresenta un primo passo in questa direzione, speriamo
che presto ne seguano altri.