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AIDA
Informazioni |
ISSN 1121-0095, trimestrale
anno 19, numero 2, aprile-giugno
2001
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Manifestazioni dopo
TISA - Formare/Informare.
Che cosa insegnare oggi in una scuola di scienze dell'informazione? Pensieri
di un direttore perplesso
François Dupuigrenet
Desroussilles, Direttore dell'ENSSIB
NOTA di Massimiliano Tosato
Tra i contributi presentati al TISA ritengo interessante proporre ai
lettori di AIDA Informazioni quello del direttore della Scuola superiore
di scienze dell'Informazione - ENSSIB - francese.
L'intervento, lungi dall'essere una mera presentazione della scuola,
ci offre líopportunità di prendere conoscenza del modello francese
in modo stimolante attraverso una serie di interrogativi e di soluzioni
possibili. In particolare vengono prospettati iter formativi che passando
attraverso percorsi di ricerca consentano di uscire dall'alveo di percorsi
strutturati in modo deterministico e gestiti prevalentemente con approccio
accademico, sperimentando attraverso una contaminazione con alti ambiti
professionali modalità di trasmissione della conoscenza che favoriscano
la costruzione di una sosietà dell'informazione di tutti e per tutti.
L'intervento, svolto direttamente in lingua italiana, è stato
mantenuto tale e quale nonostante la sua struttura originale (presentazione
a diapositive), con la sola variazione dell'editing per motivi pratici
e di spazio, per meglio trasmettere la modalità partecipativa della
presentazione stessa.
Incipit in forma di battuta:
Se la società dell'informazione fosse una chiesa,
si direbbe che pratica il sacerdozio universale: tutti possono avere un
rapporto diretto con l'Informazione "deificata".
In una chiesa dove tutti sono, o possono diventare "sacerdoti",
quale ruolo può svolgere ormai un seminario come l'Enssib, creato
per formare "chierici"?
Deve formare secondo discipline intellettuali, o solo informare
su problematiche professionali?
Struttura dell'intervento
Introduzione: presentazione dell'ENSSIB
1 - Cinque motivi per delle nuove professionalità
2 - Sei risposte
3 - Tre sviluppi futuri
L'ENSSIB, che cos'è?
-
Una "grande école" di statuto universitario
-
Fondata nel 1992 a Lione
-
Per formare tutti i dirigenti delle biblioteche francesi ("conservateurs"
e "bibliothécaires")
-
E studenti che preparano masters degrees professionali in scienze dellíinformazione
-
Condurre ricerche in questo campo
-
Organizzare la formazione permanente
-
Ha circa 250 studenti (120 "élèves-conservateurs", 60 "élèves-bibliothécaires",
40 studenti per masters, 30 dottorandi)
-
110 dipendenti tra i quali 26 insegnanti
-
Un bilancio consolidato di 10 milioni di euro
-
Una rivista, il Bulletin des bibliothèques de France e una
casa editrice che pubblica sei titoli all'anno
-
Un sito Web di 20 000 pagine con una media di 6000 connessioni al giorno:
www.enssib.fr
Quali ragioni spingono, in Francia, a cercare
delle nuove professionalità?
1.1 - La crescita della "domanda sociale" indirizzata da circa
quindici anni verso le biblioteche
-
È un fenomeno che tocca sia l'università che le biblioteche
pubbliche o la biblioteca nazionale.
-
Il segno più vistoso di questo fenomeno è che la Francia
è stata coperta da un "bianco mantello di mediateche" come l'Europa
di chiese attorno al 1000 (Radulphus Glaber)
1.2 - La struttura politica della Francia è cambiata
-
con il decentramento cominciato con le grandi leggi degli anni ottanta
-
e l'autonomia delle università, che risale al decennio precedente
-
di conseguenza le biblioteche non dipendono più "verticalmente"
dallo stato centralizzatore ma devono negoziare "orizzontalmente" in permanenza
con istituzioni e responsabili ravvicinati
1.3 - La "rivoluzione numerica" cambia due concetti basilari della biblioteca:
-
il concetto di collezione perché l'unicità del documento
tende a sparire con la "granularità" dell'informazione
-
la nozione stessa di pubblico perché il pubblico di una biblioteca
con collezioni digitalizzate non è più soltanto quello della
comunità politica che finanzia la questa biblioteca
1.4 - Le aziende francesi hanno scoperto il valore strategico dellíinformazione
e chiedono professionisti di alto livello
-
ieri le più grandi (settore farmaceutico, banche, compagnie petrolifere)
-
oggi quelle medie (editoria, giornali)
-
domani le piccoli (librerie indipendenti per esempio)
1.5 - A causa delle "nuove tecnologie" i mestieri dell'informazione e della
documentazione convergono e vecchie distinzioni corporative tendono a sparire
-
in Francia, dal dopo guerra, bibliotecari e "documentalisti" erano come
acqua e fuoco: agli uni il patrimonio, agli altri il "flusso"
-
tra archivi, musei e biblioteche le rivalità erano feroci e le formazioni
ben distinte
A questi fenomeni, che sono altrettante sfide,
tentiamo di rispondere con diversi strumenti. Eccone sei
2.1 - La "doppia competenza" per favorire la mobilità professionale
-
prima di ricevere la formazione dell'ENSSIB tutti gli studenti hanno ricevuto
una formazione universitaria, umanistica o scientifica di livello minimo
"bac+3"
-
mescoliamo nei nostri insegnamenti insegnanti universitari attaccati alla
scuola e professionisti (bibliotecari, architetti, ingegneri, avvocati
ecc.)
2.2 - Gli insegnamenti sono alternati per favorire la capacità di
management
-
in tutte le formazioni la parte di stages pratici è uguale a quella
dei corsi, il che implica una adesione convinta degli ambienti professionali
-
tutti gli studenti devono preparare progetti concreti sviluppati con istituzioni
o aziende
2.3 - La padronanza degli strumenti elettronici e multimedia è indispensabile
per chi entra all'ENSSIB (e vuole uscirne bene)
-
ogni studente riceve un indirizzo elettronico
-
c'è un computer per quattro studenti che possono anche collegarsi
con la scuola dallíesterno
-
oltre al Web è stato di recente aperto un intranet sul quale gli
studenti intervengono per dialogare con gli insegnanti
2.4 - La formazione alla formazione degli utenti è diventata una
priorità della scuola
-
in una azienda, una università, una biblioteca di lettura pubblica,
i nostri ex studenti dovranno organizzare la formazione alla ricerca e
allíorganizzazione dellíinformazione
-
per questo l'ENSSIB gestisce FORMIST, un server nazionale per la ricerca
dellíinformazione elettronica in campo universitario
2.5 - La ricerca è integrata alla professionalità
-
le tre équipes di ricercatori della scuola (informatica documentaria,
economia dei servizi díinformazione, storia del libro) e i due istituti
di ricerca cooperativi (Institut des sciences du document numérique
e Institut díhistoire du livre) sono impegnati in progetti concreti finanziati
principalmente dall'Unione europea, da grandi organismi come il CNET (centro
studi delle telecomunicazioni), dallo stato o dalla regione.
-
d'altro canto la presenza di queste équipes, e l'uso di discipline
intellettuali quali la sociologia o la linguistica, ci devono aiutare a
proporre strumenti critici per l'analisi dei presupposti e delle realizzazioni
spesso presuntuose della "società dellíinformazione"
-
questa è anche la ragione per la quale tutti gli studenti devono
partecipare alle attività di ricerca della scuola
2.6 - La dimensione storica degli insegnamenti ci sembra essenziale per
un atteggiamento critico, eretico, nei confronti della SI e
del primato della tekhnè
-
per questo abbiamo scelto in tutte le nostre formazioni di mantenere, o
creare, insegnamenti storici
-
e di controbilanciare la creazione dell'Institut des sciences du document
numérique con quello dellíInstitut díhistoire du livre
Quali evoluzioni principali per l'ENSSIB?
3.1- La scuola fuori della scuola
-
ll funzionamento attuale del nostro sito Web ci ha dimostrato che esiste
già una "seconda scuola" aperta sette giorni alla settimana, venti
quattr'ore su ventiquattro, e frequentata dal mondo intero (la metà
delle connessioni viene dallíestero)
-
la scuola svilupperà il suo ruolo di centro di risorse al di là
del insegnamento "presenziale" con corsi in linea e servizi on line. Esistono
già FORMIST o corsi per le biblioteche mediterranee
3.2 - L'ENSSIB inter pares
-
i tempi del monopolio sulle formazioni bibliotecarie è scontato.
Nel giro di qualche anno, anche in Francia, altre formazioni universitarie
proporranno insegnamenti paragonabili ai nostri
-
le formazioni ai mestieri del knowledge management fioriscono già
-
questa situazione di concorrenza sarà un bene per l'ENSSIB
3.3 - La mobilità dei nostri studenti, e la presenza di studenti
stranieri più numerosi, rappresentano una necessità per la
sopravvivenza dell'ENSSIB
-
la società dellíinformazione non conosce frontiere. E globale o
non è.
-
se vogliamo essere soci, e non sudditi, di questa societas, dobbiamo incoraggiare
con tutti i mezzi possibili lo scambio di studenti e professori
Explicit
Se siamo capaci di seguire queste direzioni l'ENSSIB potrà,
spero, mantenere una sua validità insegnando ai futuri "chierici"
ad insegnare a loro turno líuso della libertà nella società
dellíinformazione, e a crearne i mezzi concreti: formare cittadini informandoli.
Il motto della scuola potrebbe essere il "Nous les contraindrons d'être
libres" di Robespierre.
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- Creato 2001-06-12