http://www.aidainformazioni.it
AIDA Informazioni
ISSN 1121-0095, trimestrale
anno 20, numero 1, gennaio-marzo 2002

Manifestazioni-dopo
Online Information Meeting
, Londra, 4-6 dicembre 2001
Lucia Maffei
Università degli Studi di Siena, maffei@unisi.it
I recenti avvenimenti internazionali hanno fatto sentire la loro influenza negativa anche sull'edizione 2001 dell'annuale Online Information Meeting. L'appuntamento è stato infatti caratterizzato da una minore presenza di delegati statunitensi, e anche europei. Un'edizione quindi un po' sotto tono quanto a presenze, ma decisamente interessante nei contenuti. Seguire un filo rosso nelle discussioni che si sono sviluppate in varie sessioni parallele porta a intuire la direzione verso cui si sta muovendo il mondo dell'informazione elettronica.

Risulta evidente che le maggiori novità sul piano tecnologico si possono riscontrare nel campo dell'editoria elettronica (e-book) e nel campo dei computer palmari, e più in generale della cosiddetta wireless connectivity. Implementazioni di nuove tecnologie che vanno ad accrescere il patrimonio di risorse informative elettroniche e di opportunità di accesso a disposizione sia del mondo accademico che di quello professionale e del business. Il convegno sembra essersi posto in prevalenza alcune questioni che sorgono dall'intreccio fra nuovi contenuti, nuove modalità di accesso e impatto di queste sull'utente finale e sulla diffusione delle conoscenze.

Ad oggi chiunque operi all'interno di un'istituzione si trova ad avere a disposizione varie tipologie di documenti e risorse informative che provengono dall'interno (rapporti, ricerche, progetti, analisi, atti amministrativi, descrizione di libri e periodici posseduti dalla biblioteca o dal centro di documentazione interno), oppure dall'esterno (siti internet di interesse, banche dati, periodici elettronici, e-book, etc.). In più, questo insieme di risorse si trova ad essere veicolato su supporti diversi, con tecnologie differenti e interfacce difformi. Questo provoca un aumento esponenziale delle informazioni disponibili e modifica tendenzialmente i comportamenti dei lettori professionali. Carol Tenopir e Donald W. King hanno presentato a questo proposito uno studio dal titolo Electronic journals: how user behaviour is changing, in cui analizzano i mutamenti intervenuti nell'approccio alla letteratura periodica scientifica dal 1977 al 2001 in relazione al diffondersi dei periodici elettronici. Da sempre i periodici sono una delle fonti primarie per l'aggiornamento scientifico e lo studio mostra come la diffusione dei periodici elettronici abbia innalzato il numero medio degli articoli letti in un anno e come la curva degli articoli letti su supporto elettronico rispetto a quelli su carta si stia innalzando. Il fatto che non sia però aumentato proporzionalmente il tempo speso nella lettura farebbe pensare ad una maggiore superficialità nell'approccio.

Si pongono problemi di selezione, organizzazione, fruizione delle informazioni all'interno delle intranet, sia in àmbito accademico che aziendale. Specialmente le grandi strutture articolate (ad esempio le università con un corpo centrale e singoli dipartimenti) hanno il problema di rendere integrate, leggibili e fruibili le singole risorse informative rese disponibili attraverso la rete interna. La relazione di Mike McConnell e Iain A. Middleton, Rationalism versus incrementalism: two opposing or complementary strategies for effecting change in HEI web development, mette proprio a confronto due diversi approcci seguiti rispettivamente dall'Università di Aberdeen e dalla Robert Gordon University, per arrivare ad avere web di ateneo all'altezza delle aspettative in termini di coerenza, efficacia ed efficienza nel rispondere ai bisogni informativi della comunità di riferimento, superando le tradizionali debolezze della gestione dei siti web: mancanza di coordinamento, affidamento delle competenze a professionalità incerte e spesso con rapporti non strutturati con gli enti di riferimento. Gestire i contenuti sembra quindi essere un elemento centrale della riflessione di questo Information Online. L'argomento è ripreso ancora da Andrew Cox e Jane Yeadon nella loro relazione Practical content management on the web: an overview, nella quale puntano l'accento proprio sulla necessità di assumere che l'organizzazione dei contenuti nel web di qualunque organizzazione è un processo che coinvolge l'organizzazione dei flussi informativi e richiede competenze specifiche in possesso, almeno in parte, di bibliotecari e documentalisti. Un aiuto tecnologico per l'integrazione di risorse informative interne ed esterne può venire da software aperti di gestione che lavorano nell'ottica dell'interoperabilità, a cui dedica la sua relazione Better content management for external resources: todays' information portals Robin Murray.

Queste attività vanno nella direzione di dare una risposta all'utente finale, le cui aspettative si indirizzano sempre più verso un unico modo di fruizione, semplice, omogeneo, che faccia risparmiare tempo e fatica. Decresce la volontà di impiegare del tempo per imparare l'uso dei diversi strumenti, valutarne la qualità dell'informazione, esercitare un pensiero critico nei confronti di essa. La massa crescente di informazioni sembra stia producendo una scarsa attenzione alla sua qualità e una ancora più scarsa capacità di approfondimento nella ricerca, specialmente nelle generazioni più giovani. La modularizzazione dei corsi accademici, fenomeno recentemente arrivato anche in Italia con la riforma dell'università, ma già ampiamente presente all'estero, con la conseguente compressione dei corsi e l'insistenza più sui contenuti che sulle metodologie, sembra abbia portato ad un'accentuazione della disattenzione verso l'apprendimento del funzionamento degli strumenti della ricerca e della valutazione critica delle fonti (Ruth Stubbings - Alison McNab, "Why doesn't it work?": Managing user expectations in an electronic environment; Adrian Dale - Sheila O'Flynn, Dispatches: letters from the Corporanian war zone). Diverse relazioni si soffermano sulla necessità e le modalità di educazione dell'utenza all'uso degli strumenti di accesso all'informazione (David Bawden - Lyn Robinson, Training for information literacy: diverse approaches; Jane Elisabeth (Lisa) Thompson - Johannes Cronjé, Information literacy acquisition and university education in a South Africa context) e più in generale sulle sfide che aspettano le biblioteche scientifiche che si propongano di affrontare il passaggio all'era digitale (Elisabetta Marinoni - Pierangela Mazzon - Monica Ortolan - Donata Pieri - Roberto Sato - Antonella Zane, Moving towards the digital library: new scenarios in scientific/academic libraries).

Da un lato abbiamo quindi una massa enorme di informazioni veicolate con supporti diversi e tecnologicamente in continua mutazione, dall'altro un utente finale con pochi skill e poco propenso ad un percorso continuo di training.

Questi sono i problemi che si trova ad affrontare chi, all'interno del mondo accademico o aziendale, ha la responsabilità di gestire sistemi informativi complessi. Gestire in questo momento risorse informative diverse vuol dire infine anche risolvere problemi negoziali che derivano dalla necessità di comprendere e analizzare differenti modelli contrattuali (Stephen E. Arnold, Evaluating pricing models: some guidelines for managers; Nicola G. Tomaiuolo, Assessing the viability of subscription digital libraries for end users).

Non poteva poi mancare, all'interno di una riflessione sui contenuti, uno sguardo al futuro dell'editoria scientifica, di fronte alle sfide della trasformazione in prodotto unicamente elettronico. Un'animata tavola rotonda coordinata da Declan Butler, corrispondente europeo della rivista "Nature", ha visto confrontarsi Matt Dunie, presidente di Cambridge Scientific Abstracts, e Derk Haank, CEO di Elsevier Science, in rappresentanza dei grandi editori commerciali e Jerry Cowhigh, Managing Director dell'Institute of Physics Publishing, Vicky Reich, Assistant Director di HighWire Press e Jan Velterop CEO di BioMed Central, in rappresentanza delle significative esperienze che sono nate negli Stati Uniti in àmbito universitario proprio per contrapporsi allo strapotere degli editori commerciali. La discussione si è incentrata soprattutto sui cambiamenti nell'articolazione delle scienze (in cui la specializzazione si intreccia con nuove forme di interdisciplinarità), che richiedono nuovi modi di comunicare il sapere scientifico, sugli spazi per un'editoria alternativa all'interno di questi nuovi scenari, sulla necessità di creare modelli editoriali rinnovati sul piano dei contenuti e delle forme di finanziamento.

Sul versante tecnologico, ma sempre in un'ottica vòlta a vederne i risvolti nella gestione dei contenuti, una larga parte è stata dedicata alla discussione sui Personal Digital Assistants (PAD), computer palmari che consentono il collegamento alla rete senza bisogno di connessione fisica. Le loro caratteristiche attuali (scarsa memoria e scarsa dimensione dello schermo) impongono di creare prodotti informativi che si adattino a queste caratteristiche. Si tratta ormai di supporti diffusi in alcune categorie di utenti, caratterizzati da alta necessità di informazioni fruibili in maniera rapida e da un'attività che li costringe ad una continua mobilità, quali i medici che operano in particolari contesti. Mary Fiona Peterson (Adapting a hospital library service for wireless delivery) descrive quanto fatto dalla Institute of Medical and Veterinary Science Library del Royal Adelaide Hospital per rendere accessibili le proprie risorse informative ai medici attraverso i palmari. Ma Teri Mendelson (Content at the point- of- care: in the palm of a doctor's hand) ci avverte che la questione palmari non riguarda soltanto categorie particolari di medici, dal momento che negli Stati Uniti è già esplosa e si calcola che ad oggi ne siano in possesso tra il 25% e il 40% dei medici, ma che questa percentuale sia destinata a raggiungere almeno il 50% nel 2004.

Nuovi contenuti e nuovi contenitori per nuovi strumenti, fatti per avere un'informazione assolutamente selezionata, personalizzata e in tempo reale.


© AIDA - Mail to Webmaster - Creato 2002-04-20