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AIDA Informazioni
ISSN 1121-0095, trimestrale
anno 20, numero 2-3, aprile-settembre 2002

Manifestazioni-dopo
Presentazione del volume Archivio della Società Birra Peroni. Inventario,
Roma, 5 giugno 2002

Maria Pia Carosella
Consulente, Roma
Anche negli archivi sono nascosti da tempi talvolta assai lontani tesori incredibili che sta a noi scoprire; una constatazione piuttosto ovvia, imputabile forse ad una certa concomitanza della partecipazione a due manifestazioni romane ben diverse tra di loro: l'esposizione "Diamanti: arte, storia, scienza", dove – come da denominazione – è mostrato tutto quanto di bello e di duro può riguardare questo prezioso minerale nascosto nelle viscere della terra, e la presentazione del volume Archivio della Società Birra Peroni. Inventario (a cura di Daniela Brignone, pubblicato nel 2001 dalla Direzione generale per gli archivi del Ministero per i beni e le attività culturali, p. 411, ill. - "Strumenti", CXLVII).

La presentazione ha avuto luogo il 5 giugno presso il Rettorato dell'Università di Roma Tre, sede appropriata, poiché, come dichiarato dal rettore Guido Fabiani, il suo CROMA – Centro di ateneo per lo studio di Roma – ha tra i propri ruoli quello di individuare, anche attraverso i loro archivi, la presenza di industrie che hanno fatto la storia della città e della regione, nonché di curare il ripristino di strutture industriali dirute e di ricuperarle alla cultura.

La sistemazione dell'archivio Peroni, la stampa del volume e relativa presentazione sono dunque dovute ad una felice collaborazione, ognuno per la sua parte, di Archivi di Stato, Università, Società Birra Peroni. I "presentatori" (le cui parole sono qui riportate in modo unitario) erano del resto alcuni rappresentanti di questa "triplice".

Il volume segna la conclusione di una fase importante, iniziata nel 1996 con la decisione della Società Peroni, fondata nel 1846 da Francesco Peroni, di festeggiare il suo 150º anniversario con la scelta culturale di mettere il proprio archivio a disposizione del pubblico. Dalla fine degli anni '90 Daniela Brignone si è quindi impegnata nell'ordinamento dei documenti di tale archivio, che ha il grande pregio di essere privo di lacune nel tempo, fino alla stampa del suo Inventario. Ha anche avuto l'accortezza di predisporre l'archivio, lasciando aperte le serie per nuovi inserimenti del futuro, per il quale è pure prevista una trasformazione del cartaceo in elettronico. La sensibilità della Società Peroni verso il suo patrimonio documentario si dimostra altresì nella possibilità offerta per la visita di questo archivio storico, nonché del museo storico.

Non siamo archivisti, ma, sfogliando il volume presentato, possiamo di certo constatare la realtà dell'unanime entusiasta consenso espresso in merito – oltre che dai rappresentanti della Peroni (Giorgio Zazi) – da alcuni tra i più alti dirigenti del mondo degli archivi italiani (Salvatore Italia, direttore generale degli archivi; Lucia Principe, soprintendente degli archivi del Lazio; Antonio Dentoni-Letta, direttore della divisione studi e pubblicazioni della direzione generale archivi) da un lato, e dall'altro lato da docenti universitari di discipline storiche o architettoniche, comunque legati a Roma (Antonio Parisella, Carlo M. Travaglino, Alberto M. Racheli).

Il corpo del volume si compone di:

Entro queste grandi ripartizioni troviamo, oltre a quanto già indicato, materiali di vario tipo (ad esempio, manifesti, oggetti di uso quotidiano come bottiglie, ecc.), che documentano non soltanto l'attività quotidiana dell'impresa (dalle immagini degli impianti ai trofei sportivi), ma anche le sue innovazioni tecnologiche (nuovi sistemi produttivi, nuovi macchinari); i suoi corsi di formazione per il personale, ecc.. Tutti "diamanti" nascosti nell'archivio.

Come ogni fonte di informazione complessa dal contenuto molto diversificato, l'archivio Peroni – e quindi l'inventario a stampa – può essere letto in modo dissimile, a seconda degli intenti di chi lo consulta, dunque del suo utente: in prima istanza a fini conoscitivi, ma può inoltre essere utilizzato a scopi più operativi. Lo provano, come ci ha rivelato A. M. Racheli, gli adeguati restauri dei nostri tempi, in gran parte permessi proprio dalla consultazione delle piante originali degli stabilimenti Peroni. Se ne deduce quanto opportunamente l'Inventario a stampa sia stato inserito nella collezione "Strumenti" degli Archivi di Stato.

Allargando e approfondendo ora la visione strettamente archivistica sul patrimonio culturale Peroni e guidati dalle parole dei presentatori universitari del volume, che hanno accostato eventi romani di varie epoche con documenti dell'archivio, ci rendiamo conto che la storia della Peroni è una parte della storia contemporanea di Roma e in particolare dell'industria romana. Si veda, fra i tanti esempi, come la birra sia stata legata alla vita sociale degli anni '60 o quanto il ghiaccio prodotto dalla Peroni fosse indispensabile all'esistenza quotidiana della città; oppure come la Peroni abbia dato accesso all'acqua delle proprie cannelle alla popolazione che ne era priva durante la seconda guerra mondiale; o ancora si riscontri la rispondenza fra i differenti piani regolatori della città e gli aggiustamenti dei complessi Peroni, nonché i relativi oculati recuperi architettonici culturali; e da ultimo si controlli la prova visiva del felice connubio cinema­birra Peroni negli anni passati.

L'inventario dell'archivio storico Peroni traccia dunque un percorso attraverso problemi differenziati, spesso connessi con Roma ma non solo. Pertanto, prima analizzando e poi ricomponendo conoscenze diverse sparse in altri archivi storici aziendali, si potrebbe pervenire ad una percezione maggiore della storia economica, sociale e culturale non soltanto di una città, ma, estendendo l'azione, anche di una regione e dell'Italia intera. E di fatto grandi aziende industriali del Paese possiedono notevoli archivi storici: esse potrebbero ispirarsi all'esemplare esperienza­pilota della Peroni. Per parte loro, all'inizio degli anni '70 gli Archivi di Stato hanno cominciato a considerare l'importanza di tali archivi a fini scientifici. Ne hanno così avviato censimenti regionali (interessandosi pure a quelli di altri tipi di imprese, come le banche o gli ospedali). I censimenti esistenti sono quelli di Lazio, Lombardia, Toscana. Per continuare nell'impresa, gli Archivi si sono inoltre resi conto dell'utilità di una formazione con formule univoche destinata a giovani futuri archivisti aziendali.

Concludendo, una manifestazione che ha debitamente dato atto del lavoro sul campo degli operatori archivisti, dell'esemplare atteggiamento della Società Birra Peroni verso Roma e la cultura in genere («l'impresa diventa così operatore culturale», ha detto Daniela Brignone), dello spirito di iniziativa degli Archivi di Stato a favore della completa fruizione dei beni archivistici e documentari in possesso delle aziende italiane.

L'unica delusione potrebbe averla subita chi si fosse recato a Roma Tre con la visione di fiumi di... birra cui attingere: l'atmosfera era amichevole e serena ma non certo da Oktoberfest bavarese!

Quanto a noi, in questa sede, desideriamo sottolineare che alcuni dei principali concetti emersi nel corso della presentazione sono validi in qualsiasi "mestiere" dell'informazione, e cioè per lo meno: buona organizzazione del lavoro, spirito di collaborazione, norme uniformi per tutti, cura degli interessi dell'utente, accorta utilizzazione delle fonti di informazione.


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