Bernardini, Michela Investor Education. Orientamenti Dottrinali e Case Study per l’Elaborazione di una Strategia Nazionale., 2016 Master thesis thesis, Luiss Guido Carli University. [Thesis]
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English abstract
The dissertation focuses on financial education trends and innovations in the academic literature that can be translated in an investor education strategy shared by all national stakeholders. Policy makers would be interested in the following considerations that raise to strategic asset educational programs for retail investors. The instrument used for the survey was a detailed analysis of the doctrine and three structured interviews at CONSOB, Bank of Italy and Feduf. The first part focuses on the definition of financial education, as financial interdisciplinary branch that combines aspects of cognitive psychology and financial theories, and as complementary tool for soft law to the regulation and supervision. Then it seeks to understand the degree of financial miseducation over investment contracts and how we can generate a virtuous circle from this. Since the critical issues of the financial system are due in part to the type of rules on transparency between broker and client, it is key to investigate the cognitive techniques of individuals, reconciling the needs of investor protection with the development of the activity trade and provision of investment services. In this area we have to draw and implant investor education projects. In the dissertation there is a study on all the preliminary investigations that Governments, international organizations and private Authority should take to generate a systematic program. After those different educational approaches are enucleated and deepened (from the gamefication nudging, and different degrees of empowerment), always keeping in mind the financial education purpose: ensuring everyone comprehension to be an irrational agent with enough capacity/knowledge to make efficient economic decisions with the fewest number of mistakes. Through vivae voces of institutions and industry people, it finally understands how national strategies should define a global and cross-sectoral vision and to set realistic and logical overall targets with policy priorities.
Italian abstract
La tesi si incentra sulle dinamiche dell’educazione finanziaria e le innovazioni in ambito accademico che possono essere riversate in una strategia di investor education condivisa da tutti gli stakeholder a livello nazionale. Le considerazioni che ne seguono sono interessanti per i decisori pubblici e innalzano i programmi educativi per gli investitori retail a asset strategico. Lo strumento usato per l’indagine è stato un’attenta analisi della dottrina e delle interviste strutturate presso le CONSOB, Banca d’Italia e Feduf, la fondazione di ABI. La prima parte dell’elaborato si concentra sulla definizione di educazione finanziaria, come branca interdisciplinare della finanza che coniuga aspetti di psicologia cognitiva e teorie finanziarie e come strumento di soft law complementare alla regolazione e alla vigilanza. In generale, è intesa come insieme di strumenti e competenze acquisibili dal cittadino sulle opportunità e sui rischi del mondo finanziario. Si è cercato poi di comprendere il grado di diseducazione finanziaria esistente nell’ambito dei contratti di investimento e come sia possibile generare da questa un circolo virtuoso. In un momento storico dove le criticità del sistema finanziario sono dovute in parte al tipo di regole sulla trasparenza tra intermediario e cliente, è stato necessario approfondire le tecniche cognitive degli individui, contemperando le esigenze di tutela dell’investitore con gli sviluppi dell’attività di scambio e la prestazione dei servizi di investimento. In questo ambito si devono disegnare e impiantare dei progetti di investor education. Si sono quindi studiate tutte le indagini preliminari che Governi, Authority e organismi internazionali privati dovrebbero compiere per dare vita ad un programma sistematico. In seguito si sono enucleati e approfonditi diversi approcci educativi adottabili dalle autorità nazionali (dalla gamefication al nudging, passando per diversi gradi di empowerment) tenendo fisso lo scopo dell’educazione finanziaria: garantire che ogni individuo comprenda di essere un agente irrazionale e abbia capacità/conoscenze sufficienti per compiere scelte economiche efficienti senza (o quasi) commettere errori o lasciarsi ingannare da eventuali operatori scorretti. Tramite le vivae voces dei referenti istituzionali e dell’industry, si è infine compreso come le strategie nazionali dovrebbero definire una visione globale e intersettoriale e fissare obiettivi generali, realistici e misurabili per le priorità politiche.
Item type: | Thesis (UNSPECIFIED) |
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Keywords: | Investor education, financial information, risk disclosure, behavioural finance, bias, heuristics, risk indicators, investment decisions, financial advice |
Subjects: | B. Information use and sociology of information > BE. Information economics. B. Information use and sociology of information > BF. Information policy F. Management. > FZ. None of these, but in this section. |
Depositing user: | Miss Michela Bernardini |
Date deposited: | 02 Nov 2016 08:48 |
Last modified: | 02 Nov 2016 08:48 |
URI: | http://hdl.handle.net/10760/30120 |
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