Guerra, Luca Paradigmi emergenti della scholarly communication. Bollettino AIB, 2002, vol. 42, n. 4, pp. 413-437. [Journal article (Paginated)]
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English abstract
Since the 1970s the constant rise of the prices of scientific magazines has been referred to as the "journals crisis". This price rise has now become a concrete threat for the free exchange of scientific communication through the form of an article. The processes of editorial concentration have been accompanied by price dynamics with growth rates that are systematically four times higher than the rate of inflation. This leads to serious alterations in the dialogue between researchers and to an awareness that an answer must be found to the danger. The crisis also involves a paradoxical aspect. The communities of researchers who produce (with mainly public funds) this special type of literature gratuitously release their products to the publishers yet, when they want to use them, they find themselves up against serious problems of access. The first responses to the crisis have come from the library community. After a relatively reactive phase, marked by cancellations and by the increasingly more intensive adoption of just in times, initiatives were undertaken that had the objective of modifying the actual conditions in which scholarly communication is accomplished. The consortium of libraries, basically founded for benefiting from large-scale economies, now acquires a decisive function: to gain market power and become a strategic actor in the publishing market. Even projects with a typically entrepreneurial nature are implemented to contrast the crisis, with the assumption by universities or coalitions of libraries of specifically editorial activities. This is for example the case of HighWire in Stanford or of SPARC, a coalition of United States university libraries. These aim at forming both an alternative to the great commercial publishers and a competitive factor. Important initiatives have also been born for experimenting new economic models for scholarly communication. The PubMed Central project represents the experimentation of a model that foresees a centralized and free access to peer reviewed academic scientific literature …. after (more or less) six months from its commercial publication, on the basis of the argument that such release of the literature would have small or no economic impact on the publishers. It is precisely to assertively support this model that the researchers' movement, united under the name of Public Library of Science, recently launched an international boycotting action against all those publishers who refuse the free release after the defined embargo period. Another economic model is currently in the experimental phase. Its objective is that of rendering free for everyone access to rigorously certified scientific material and this from its initial publication… funded by the author, or better still, by the institution in which he works. Public and private initiatives have begun. Among these the most important are E-biomed, BioMed Central and the Budapest Open Access Initiative. The Open Archives Initiative also shares this last economic model, but it stands out because of the originality of the strategies and instruments used for acquiring it. New telematic discoveries render obsolete current models linked to the technology of printed paper and foreshadow important changes relative to forms of scientific communication and the contents of those forms.
Italian abstract
L'espressione “crisi dei periodici” indica il costante aumento dei prezzi delle riviste scientifiche a partire dagli anni Settanta. L’aumento dei prezzi rappresenta una minaccia concreta per il libero scambio della comunicazione scientifica in forma di articoli. I processi di concentrazione editoriale sono stati influenzati dalle dinamiche dei prezzi con tassi di crescita sistematicamente quattro volte superiori al tasso di inflazione. Tutto ciò ha causato dei cambiamenti nei processi di dialogo tra i ricercatori ed ha aumentato la consapevolezza della necessità di trovare una soluzione al problema. La crisi ha avuto anche un aspetto paradossale poiché le comunità di ricercatori, produttrici (soprattutto grazie a finanziamenti pubblici) di questo genere di letteratura, cedono gratuitamente le loro produzioni agli editori e sono poi costretti ad affrontare una serie di problemi d’accesso nel momento in cui vogliono utilizzare le loro opere. La prima risposta alla crisi è stata data dalle comunità di biblioteche. Dopo un periodo di relativa reattività, caratterizzato da disdette e da un numero sempre maggiore di accettazioni, furono condotte una serie di iniziative con l’obiettivo di emendare le modalità correnti in cui si realizzava la comunicazione scientifica. Nati per trarre vantaggio dalle economie su vasta scala, i consorzi di biblioteche assumono ora una funzione imprescindibile: quella di acquisire potere e di avere un ruolo strategico nel mercato editoriale. Per contrastare la crisi, sono stati implementati anche progetti di spirito tipicamente imprenditoriale e le università e le coalizioni di biblioteche hanno iniziato ad intraprendere anche attività specificatamente editoriali. Tra queste iniziative, ricordiamo il caso di High Wire in Stanford o di SPARC, una coalizione di biblioteche universitarie negli Stati Uniti. Il loro obiettivo era quello di creare un’alternativa ai grandi editori commerciali diventando loro stessi un fattore competitivo. Sono state avanzate anche importanti iniziative per sperimentare nuovi modelli economici di comunicazione scientifica. Il progetto di PubMed Central prevede la sperimentazione di un modello che comporta l’accesso libero e centralizzato alla letteratura accademico-scientifica sottoposta a referaggio… dopo (all’incirca) sei mesi dalla sua pubblicazione commerciale. Il progetto è supportato dalla teoria secondo la quale la distribuzione di queste produzioni avrebbe un impatto economico minimo o nullo sugli editori. Ed è proprio nell’ottica di supporto a questo modello che, recentemente, un movimento di ricercatori, uniti sotto il nome di Public Library of Science, ha compiuto un’azione di boicottaggio internazionale contro quegli editori che si rifiutavano di garantire la libera circolazione delle produzioni intellettuali alla scadenza del periodo di embargo prestabilito. Vi è un altro modello economico che è attualmente in fase di sperimentazione. Il suo obiettivo è quello di garantire il libero accesso al materiale scientifico rigorosamente certificato subito dopo la sua prima pubblicazione… accesso sovvenzionato dall’autore o, meglio ancora, dall’istituzione presso la quale l’autore presta servizio. Sono sorte initaitive pubbliche e private. Tra queste, le più importanti sono E-biomed, BioMed Central e Budapest Open Access Initiative. Open Acces Initiative è in sintonia con l’ultimo modello economico presentato ma spicca per l’originalità delle sue strategie e per gli strumenti utilizzati per svilupparle. Le nuove scoperte telematiche trasformano i modelli attuali basati sulla tecnologia della carta stampata in obsoleti e fanno presagire importanti cambiamenti relativi ai formati di comunicazione scientifica e ai contenuti di questi formati.
Item type: | Journal article (Paginated) |
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Keywords: | scholarly communication, comunicazione scientifica, journals crisis, open archive, self archiving |
Subjects: | H. Information sources, supports, channels. E. Publishing and legal issues. |
Depositing user: | Luca Guerra |
Date deposited: | 26 Mar 2003 |
Last modified: | 02 Oct 2014 11:57 |
URI: | http://hdl.handle.net/10760/4072 |
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