Bogliolo, Domenico KM-Appunti: 1. Knowledge vs Information. AIDAInformazioni : rivista di Scienze dell'informazione, 2000, vol. 18, n. 1. [Journal article (Unpaginated)]
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English abstract
Which is the difference? We can notice two base trends, that lead to as many hypothetical answers: a philosophical-gnosiological trend (Wiig, Goodhall, Mercier-Laurent, Grey, Green, Bellinger, Sveiby) and a behavioural-pragmatic one (Sierhuis, Skyrme, Barr). While the first one sections the term (and the underlying concept) in its components, highlighting the situation or the context, or the purpose of its use, the second one troubles more about deriving from it some instructions for its complete applicability, in order to manage business information-knowledge systems. As always, truth depends on the context, the intentions and the specific cognitive labyrinth. If information is data that made contact with receivers and were correctly decoded & assimilated by them, all the more reason that knowledge isn't something objective, but it depends still more on the being (and obviously on the existence) of the receiver, so it's something very subjective and - in conclusion - very cultural (if not spiritual). Business knowledge systems will have to particularly consider this side, in order to avoid the reduction of the establishment of KM strategies to the purchase of a certain "knowledge"-management system. A KM software accomplishes the tool; KM is created by knowledge managers.
Italian abstract
Qual è la differenza? Possiamo rilevare due orientamenti di base, che portano ad altrettante ipotesi di risposta: un filone tendenzialmente filosofico-gnoseologico (Wiig, Goodhall, Mercier-Laurent, Grey, Green, Bellinger, Sveiby) e uno grossomodo comportamentistico-pragmatico (Sierhuis, Skyrme, Barr). Laddove il primo seziona il termine (e il concetto sottostante) nelle sue componenti, ponendo in primo piano la situazione o il contesto, o l'obiettivo del suo uso, il secondo si preoccupa maggiormente di ricavarne indicazioni di concreta operabilità, per governare efficacemente sistemi informativo-cognitivi aziendali. Come sempre, la verità dipende dal contesto, dalle intenzioni e dal labirinto conoscitivo specifico. Se l'informazione è un dato entrato in contatto con il destinatario di un messaggio e da questo correttamente decodificato e altrettanto correttamente recepito, a maggior ragione la conoscenza non è un che di oggettivo, ma ancor più dipende dall'essere (e ovviamente dall'esistere) del percipiente, che ne fa un che di altamente soggettivo e, in ultima analisi, di culturale (se non: spirituale). Di questo aspetto i sistemi cognitivi aziendali dovranno particolarmente tener conto, per evitare che l'impianto di strategie KM venga ridotto all'acquisto di questo o quel sistema gestionale della "conoscenza". Un software per il KM realizza lo strumento; il KM lo creano i knowledge managers.
Item type: | Journal article (Unpaginated) |
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Keywords: | Knowledge Management, KM, knowledge managers, information theory, EuroKnowledge Project, organization, business systems Gestione della conoscenza, teoria dell’informazione, organizzazione, sistemi aziendali |
Subjects: | A. Theoretical and general aspects of libraries and information. B. Information use and sociology of information |
Depositing user: | Maria Cristina Bassi |
Date deposited: | 25 Dec 2003 |
Last modified: | 02 Oct 2014 11:57 |
URI: | http://hdl.handle.net/10760/4362 |
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